Passa ai contenuti principali

Post 216 - Vittorio Pisani: l’uomo che disegnava l’Italia

 


Vittorio Pisani nasce a Corfù il 13 ottobre 1899 da Spiridione Pisani, pittore, e da Nelpomene Pachis. Il padre è italiano, la madre greca. Non si conosce molto della sua infanzia, ma sicuramente nel 1910 è a Smirne, dove coltiva le sue grandi passioni: la grafica, la pittura e l’amore per il mare.

A 17 anni lo troviamo impegnato nel suo primo lavoro creativo, come disegnatore dell’etichetta di una ditta che commerciava fichi.


Vittorio Pisani

Negli anni Venti si trasferisce a Roma dove si forma all’Accademia delle Belle Arti e si propone per dei lavori come illustratore. Qui incontra Pietro Silvio Rivetta, suo mecenate, che gli procura il lavoro alla Tribuna illustrata, introducendolo agli ambienti artistici romani.

Negli anni Trenta conosce e sposa Agnese Piazza, di Farra d’Alpago, e insieme hanno due figli. Dal suo studio, in via Fogliano 35, collabora con riviste ed enti, di cui sono note le cartoline del periodo fascista.

All’inizio degli anni Sessanta, raggiunta ormai l’età della pensione, decide di trasferirsi definitivamente a  Farra d’Alpago, dove vi trascorre un decennio, fino alla morte il 25 aprile 1974.


Il nome di Vittorio Pisani è indissolubilmente legato alla storia della Tribuna Illustrata, settimanale pubblicato a Roma che fu il preferito dagli italiani nel periodo tra la fine dell’Ottocento e l’avvento della televisione. 


Quadro dipinto da Pisani che ritrae Salvo d’Acquisto


Fondata nel gennaio 1890 e pubblicata fino al 1969, la Tribuna illustrata - formato 27x38 cm - era un supplemento del quotidiano “La Tribuna”, contenente 16 pagine di cui la prima e l’ultima erano a colori, con disegni di pittori e illustratori affermati. 


Pisani realizza la prima copertina nell’agosto del 1922, per un totale di circa quattromila illustrazioni portate a termine entro il 1963. I soggetti sono vari e trasformano in immagini le vicende storiche del tempo e il contesto sociale dell’epoca. Nonostante i canoni editoriali, spesso l’artista riesce a inserire alcune tematiche di suo gradimento come scene di mare e battaglie.

«Era sempre lì che dipingeva, per lui dipingere era normale. Vittorio dipingeva nel suo ufficio, conservava disegni o foto di qualunque genere da utilizzare nelle proprie opere, aveva montagne di disegni dappertutto, le copie delle Tribune illustrate.» 

Testimonianza di Giancarlo De Mario (27 settembre 2024).

Francobollo commemorativo di Salvo d’Acquisto emesso da Poste Italiane

Pisani viene definito anche il “pittore dei Carabinieri”, dipingendo per l’Arma numerose illustrazioni. Molti dei suoi quadri su commissione sono attualmente conservati presso il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri a Roma, in rione Prati. 

Suo è il dipinto da cui è stato tratto il francobollo che le Poste Italiane hanno dedicato nel 1975 al vicebrigadiere Salvo D’Acquisto (1920-1943), medaglia d’oro al valor militare.


D’Acquisto aveva salvato la vita a 22 ostaggi dichiarandosi, nonostante fosse innocente, unico responsabile d'un presunto attentato contro alcuni soldati nazisti, venendo fucilato al posto dei civili.


L’arte di Pisani ha la capacità di rendere evidenti l’azione e il movimento, facendo grande attenzione ai dettagli e alle prospettive.


Il legame del pittore con l’Alpago si sviluppa nel tempo, dapprima con qualche soggiorno a Farra e poi trasferendosi definitivamente all’inizio degli anni Sessanta.

Questi luoghi diventano per Pisani fonte di ispirazione per alcuni scorci, realizzati con la tecnica dell’acquerello, del Col Nudo, della chiesa di San Pietro a Valzella con il Monte Teverone e del Cimon di Palantina. 


Monte Teverone, acquerello su carta, collezione privata


La sua permanenza in provincia rimase nella memoria collettiva, tanto che, nel 1992, la monografia della sua opera venne sponsorizzata dal comune di Auronzo di Cadore. La sua terra d’elezione in vecchiaia gli ha dedicato infine una mostra personale, tenutasi a Pieve d’Alpago tra il 30 marzo e il 25 maggio 2025. L’archivio privato del pittore si trova tuttora a Farra ed è curato dagli eredi.


BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA


“L'arte dell'illustrazione di Vittorio Pisani”, catalogo della mostra (Belluno, 2 agosto - 6 settembre 1992) a cura della galleria Arrigo Boito, Feltre, 1992. 

“Pisani Vittorio”, in Dizionario d’Arte Sartori, disponibile al link https://dizionariodartesartori.it/artisti/pisani-vittorio.

“Pisani Vittorio”, in Collezione Salce, Museo Nazionale, disponibile al link
http://www.collezionesalce.beniculturali.it/?q=autore&id=635. 

“Mostra di Vittorio Pisani, illustratore e pittore”, in Belluno Press, disponibile al link
https://www.bellunopress.it/2025/03/18/mostra-di-vittorio-pisani-illustratore-e-pittore-linaugurazione-il-30-marzo-alle-ore-17-a-pieve-dalpago/. 


Commenti

Post popolari in questo blog

Post 203 - Il Carnevale di Comelico Superiore

  Negli anni recenti il Carnevale in Comelico per molti è diventato una cosa quasi sacra: la preparazione, la vestizione, i riti della giornata sono ritenuti necessari e codificati. Guai se il Matazin si siede durante la festa in piazza, non esiste che a Dosoledo la calotta venga assemblata con le punte come a Casamazzagno e Candide, e ancora tante piccole cose che rendono la giornata complicata e magica. Durante la mia ricerca nel mondo dei carnevali europei ho scoperto che in realtà forse sarebbe meglio parlare di una nuova ritualizzazione dei carnevali. Foto 1:  L’arrivo della sfilata nel carnevale di Santa Plonia a Dosoledo Ma prima partiamo dalla definizione del termine. Oggi il Carnevale si caratterizza per raccogliere una serie di usanze e di pratiche comprese nel periodo tra Epiania e Quaresima.  Ma già si riscontrano dei problemi con l’inizio di detto periodo, dal 7 gennaio è Carnevale? O comincia dopo il 17, giorno di Sant’Antonio Abate? Inoltre qualcuno ha mai ...

Post 192 - Rocca d’Arsié, Storia di una valle stravolta

  Il lago del Corlo è oggi una meta estiva privilegiata della bassa provincia, che attira visitatori del luogo e da fuori per via delle sue bellezze naturalistiche. L’invaso è l’habitat di molte specie ittiche, tra cui alcune protette, e il luogo è ideale per la nidificazione di svariati uccelli acquatici. Questo ambiente tuttavia è stato creato distruggendone uno più antico e altrettanto ricco. Non tutti sanno infatti che l’invaso della diga ha sommerso quella che un tempo era una florida vallata, modificando per sempre le dinamiche sociali che attorno a essa gravitavano. Ma andiamo con ordine: prima di tutto qualche pillola di storia. Come ben si può comprendere dal nome, l’abitato di Rocca sorge come fortilizio in epoca altomedievale, essendo questo situato sull’erto sperone del “Col de la Roca”, che tuttora svetta sopra al paese. Il motivo è ben intuibile: difendere la stretta forra scavata dal torrente Cismon, il quale si getta nella Brenta dopo aver percorso il Primiero e att...

Post 24 – Il primo cimitero di Cavarzano

  Chi avrebbe mai detto che nei pressi di Cavarzano c’è una grossa necropoli dell’Età del Ferro? Anche all’epoca della scoperta fu molta la sorpresa quando in un vigneto emersero dal suolo delle lastre di pietra che si rivelarono appartenere a tombe antichissime.