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Post 204 - Il Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” di Cortina d’Ampezzo

 


Cortina d'Ampezzo è famosa per i panorami e gli sport, ma cela anche tesori culturali; tra questi, uno dei più inaspettati e preziosi è il Museo d’Arte Moderna dedicato a Mario Rimoldi. La raccolta è il frutto della passione di quest'uomo singolare, nato nel 1900 nella valle d’Ampezzo. Studente alla Scuola Alberghiera di Roma all’inizio degli anni Venti, cominciò dapprima a interessarsi all’arte dell'Ottocento, per poi farsi coinvolgere sempre più dalle opere dei maestri del Novecento, anche quelli più giovani e non ancora considerati dalla critica.


La Ciasa de ra Regoles, sede delle Regole d’Ampezzo e del Museo Rimoldi


L’attrazione per il “Bello” era ormai diventata così intensa da spronare Rimoldi a cercare, con intuito, sempre nuove opere delle quali circondarsi, tra le quali quelle di: de Pisis, de Chirico, Morandi, Semeghini, Rosai, Campigli, Sironi, Savinio, Corpora, Crippa, Dova, Morlotti, Santomaso, Vedova, Garbari, Depero, Guttuso, Semeghini, Tomea, Tosi, Guidi, Musič, Kokoschka, Léger, Villon, Zadkine, Saetti, Marussig, Viani, Funi.




La collezione crebbe a dismisura tanto da riempire non solo l’albergo di famiglia, l’Hotel Corona, e l’abitazione privata, ma anche la sua agenzia di viaggi Garage Centrale e la locale Scuola d’arte, della quale fu presidente. Questa fu una grande opportunità per i ragazzi, che non solo poterono studiare circondati da notevoli opere d’arte, ma ebbero modo di vedere gli stessi pittori al lavoro.

Intorno a Rimoldi si creò un consesso non solo di artisti, critici, collezionisti, ma anche di scrittori, poeti, musicisti, che conferì alla conca ampezzana un’interessante, nuova risorsa. Nella visione di Rimoldi, il suo paese doveva imparare a primeggiare nel mondo non solo per le bellezze naturali, ma anche per la qualità dell’offerta culturale cui spettava un ruolo non inferiore alle manifestazioni sportive.


Mario Rimoldi nel salotto di casa. Foto Archivio Museo Rimoldi

Tra i momenti più significativi di questa affascinante storia, va ricordata la prima Mostra delle Collezioni d’Arte Contemporanea del 1941, realizzata sotto l’egida del Ministero dell’Educazione Nazionale, l’organizzazione di prestigiose esposizioni e i numerosi contributi di Rimoldi alla crescita di Cortina d’Ampezzo. Non è un caso che, su proposta del Ministro dell’Istruzione Aldo Moro, ricevesse la medaglia d'argento ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte da parte del Presidente della Repubblica.

Quella Cortina d'Ampezzo che sarebbe stata protagonista dei VII Giochi Olimpici Invernali, e che vedrà Rimoldi primo cittadino, guadagnava ancor più in bellezza e rinomanza: una località alpina che poteva vantare un patrimonio artistico invidiabile dalle più importanti città, che il poliedrico collezionista continuò ad arricchire fino all’ultimo respiro, nutrendo sempre la speranza di far rimanere il frutto della sua passione tra le amate montagne.

E così, a un anno dalla sua morte, avvenuta nel 1972, la moglie Rosa Braun, seguendo le intenzioni del collezionista, donò un cospicuo numero di opere alle Regole d’Ampezzo, che da quel momento divennero garanti di una raccolta d’arte dichiarata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali «… uno degli insiemi più significativi in Italia per l'arte del XX secolo, imprescindibile per lo studio della stessa». Il 25 agosto 1974 veniva dunque inaugurata la Galleria d’Arte Moderna Mario Rimoldi, in seguito denominata Museo.


Massimo Campigli ritrae Rosa Braun in presenza di Mario Rimoldi presso l'Istituto d'Arte di Cortina d'Ampezzo (1955). Foto Archivio Museo Rimoldi


Negli anni numerose e variegate sono state le iniziative proposte dal Museo d’arte moderna, che, attraverso mostre temporanee, prestiti in occasione di prestigiose esposizioni in Italia e all’estero, conferenze, collaborazioni con il mondo della cultura e dell’istruzione, si è impegnato a mantenere vivo quello spirito aperto che fu una delle caratteristiche più apprezzabili di Mario Rimoldi.





L’anno scorso il primo cinquantennio del Museo è stato celebrato con la mostra Il Museo Mario Rimoldi: una favola d’Ampezzo. 1974-2024, curata dalla Commissione culturale del Museo Rimoldi, in collaborazione col compianto Paolo Barozzi, Ilaria Lancedelli e Giorgio Chinea Canale

La mostra, sviluppata sui tre piani del Museo, è stata ideata per mettere in luce un’importante parte del lascito originario, successivamente arricchitosi con nuove donazioni, ma anche per far conoscere la figura di Mario Rimoldi.



Per approfondimenti sulle opere e sui documenti conservati al Museo Rimoldi è possibile accedere, previa richiesta online, al database recentemente aggiornato grazie alla collaborazione del Museo con il Venice Centre for Digital and Public Humanities dell’Università Ca’ Foscari Venezia tramite questo link: www.musei.regole.it/Rimoldi/index.php

A cura di [Gianfrancesco Demenego, Delegato Museo Rimoldi]


BIBLIOGRAFIA

Museo d’arte moderna Mario Rimoldi delle Regole d’Ampezzo - collezione originaria, catalogo generale delle opere, a cura delle Regole d’Ampezzo, Cortina d’Ampezzo, 2024

MANTOAN, D. (a cura di), Tracce d’arte contemporanea a Cortina d’Ampezzo: Dall’archivio digitale del Museo Mario Rimoldi, catalogo dell’archivio, Venezia: Edizioni Ca’ Foscari 2023, consultabile al link: http://doi.org/10.30687/978-88-6969-681-7 


SITOGRAFIA

www.musei.regole.it/Rimoldi/index.php




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