Che cosa ci fa il fossile di un delfino a Feltre? Ci ricorda che questa provincia, come tutta l’Italia del resto, nei milioni di anni che ci hanno preceduto aveva un aspetto molto diverso da quello che ha attualmente. Qui, infatti, attorno ai 20 milioni di anni fa c'era il mare: una zona sia costiera dal clima subtropicale, alle pendici della catena alpina che si stava ancora formando.
Foto 1: Vista aerea della Cava di Cart. |
Questo mare era abitato anche da cetacei, tra cui alcuni parenti degli attuali delfini. Non possiamo conoscere con certezza tutte le specie che popolavano questo ambiente, ma grazie al nostro fossile sappiamo che tra queste ce n’erano di appartenenti al genere Kentriodon.
Foto 2: localizzazione del sito (Nobile et alii 2024). |
Foto 3: Principali siti di rinvenimento di Kentriodon (Nobile et alii 2024). |
La zona è quella della Collina di Vellai-Cart, presso cui si trova una cava di marne e arenarie per la produzione di laterizi. Proprio in questa cava emergono di tanto in tanto dei fossili risalenti all'Aquitaniano e al Burdigaliano, rispettivamente il primo e il secondo piano del Miocene, tra i 23.03 e i 15.97 milioni di anni fa (il Miocene in tutto ha sei piani). Per capirci, i dinosauri erano estinti da più di 40 milioni di anni, ma del genere Homo neanche l’ombra.
Foto 4: Scala geologica. |
Da cosa è stato possibile identificare il fossile? Nonostante sia privo di una grossa porzione posteriore, ci sono diverse ossa che permettono di ricondurre questo cranio a quel particolare genere e potenzialmente anche di isolarlo come nuova specie. Gli interessanti dettagli paleontologici li trovate per esteso nell’articolo di Sass Ruis (clicca qui).
Foto 5, 6, 7: Cranio di Kentriodon analizzati (Nobile et alii 2024). |
Da quello che emerge dallo studio del contesto geologico di questi fossili, si può ricostruire in che tipo di ambiente si sono sedimentate queste rocce, e di conseguenza il tipo di Habitat di questo cetaceo: una zona di mare aperto.
Foto 8: riproduzione del Kentriodon. Disegno di Francesco Nobile (Nobile et alii 2024) |
Perché vi stiamo parlando di tutto questo? Perché il cranio in questione rappresenta una scoperta importantissima: questo fossile è infatti la prima testimonianza di Kentriodon in Europa. Di più: si tratta con tutta probabilità di una specie sconosciuta. Come se non bastasse, le analisi datano questo reperto tra i 20.44 e i 19.01 milioni di anni fa, facendone il Kentriodon più antico al mondo scoperto fino ad ora!
BIBLIOGRAFIA
Nobile, F.; Collareta, A.; Perenzin, V.; Fornaciari, E.; Giusberti, L.; Bianucci, G. Dawn of the Delphinidans: New Remains of Kentriodon from the Lower Miocene of Italy Shed Light on the Early Radiation of the Most Diverse Extant Cetacean Clade, «Biology», 2024 (XIII), vol. 13/2, 114. https://doi.org/10.3390/biology13020114
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