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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

Post 177 - La battaglia di Fortogna

  LA BATTAGLIA DI FORTOGNA[1] 14 marzo 1797   Risulta sconosciuto ai più che anche la Valbelluna ebbe un ruolo piuttosto importante nel corso della prima campagna d’Italia (1796-1797), condotta dal giovane Napoleone. Nell’ultima fase delle operazioni militari, infatti, quando il generale Bonaparte si apprestava a sferrare l’ultimo attacco alle truppe asburgiche, il grosso dell’esercito francese si trovava tra Verona, Treviso e Bassano. Nella primavera del 1797 sarebbe iniziata la sua inesorabile avanzata verso Vienna, che avrebbe portato alla firma dell’armistizio di Leoben. Prima di muovere contro l’arciduca Carlo, comandante in capo delle truppe austriache, Napoleone necessitava di avere la propria sinistra libera: i due distaccamenti di truppe imperiali nel Tirolo e in Valbelluna avrebbero altrimenti minacciato il fianco francese.   Campagna d’Italia del 1796-1797.  ( Belluno. Storia di una provincia dolomitica , vol. III,  a cura di G. Dalla Vestra e P. Conte, Belluno - Udine, 2013

Post 176 - Rondine

  È iniziata la primavera, e siamo nel pieno del periodo in cui le rondini tornano in Europa dalla migrazione. Ma… come si dice ‘rondine’ nelle nostre lingue? Lo scopriamo oggi con un nuovo post della rubrica “Bada a come parli!”, una collaborazione tra CRODAP  e il MUSLA. Se escludiamo la zona del Feltrino (ne parleremo alla fine), la radice comune a tutte le varianti della provincia è forse il latino avis syrica , letteralmente ‘uccello siriano’, per le sue abitudini migratorie. Una volta che si cominciò a dire semplicemente syrica , abbreviando l’espressione, tale parola mutò sonorizzando la -C- in -G-, ed evolvendo S- in Z-. Si arrivò quindi alla ipotetica forma comune * zìriga . Da qui l’evoluzione si divise.  Da una parte alcune varianti conobbero la trasformazione di -R- in -L-: è il caso delle varianti bellunesi (1), e (in modo abbastanza anomalo) dell’ampezzano, che a differenza del bellunese ziliga conosce la palatalizzazione e poi la scomparsa della -G-, zilia. Dall’altra ab

Post 175 — Sotto il mare, 20 milioni di anni fa

  Che cosa ci fa il fossile di un delfino a Feltre? Ci ricorda che questa provincia, come tutta l’Italia del resto, nei milioni di anni che ci hanno preceduto aveva un aspetto molto diverso da quello che ha attualmente. Qui, infatti, attorno ai 20 milioni di anni fa c'era il mare: una zona sia costiera dal clima subtropicale, alle pendici della catena alpina che si stava ancora formando.  Foto 1: Vista aerea della Cava di Cart. Questo mare era abitato anche da cetacei, tra cui alcuni parenti degli attuali delfini. Non possiamo conoscere con certezza tutte le specie che popolavano questo ambiente, ma grazie al nostro fossile sappiamo che tra queste ce n’erano di appartenenti al genere Kentriodon.  Foto 2: localizzazione del sito (Nobile et alii 2024). Foto 3: Principali siti di rinvenimento di Kentriodon (Nobile et alii 2024). La zona è quella della Collina di Vellai-Cart, presso cui si trova una cava di marne e arenarie per la produzione di laterizi. Proprio in questa cava emergo

POST 174 - Il Tiziano di Pieve di Cadore

  « Non è stato quasi alcun signore di gran nome, né principe, né gran donna, che non sia stata ritratta dal Tiziano »   Questa frase di Vasari, presente nella seconda edizione delle Vite (1568), è solo una delle tante testimonianze del prestigio di cui godette Tiziano Vecellio in vita e che perdura ancora oggi. Figlio di Gregorio Vecellio, Tiziano fu il più famoso ma non l’unico pittore della famiglia: furono ben otto oltre a lui i Vecellio che scelsero questa professione, tutti tra il XVI e il XVII secolo e tutti appartenenti al ramo di Conte Vecellio.(1)  La provincia di Belluno, ancora oggi, conserva nelle sue chiese diverse opere realizzate dai pittori Vecellio, in particolare dipinti di Francesco, Marco e Cesare, ma solo uno realizzato da Tiziano: la Madonna col Bambino tra i santi Tiziano e Andrea conservata a Pieve di Cadore, nella chiesa Arcidiaconale di Santa Maria Nascente. Foto 1: Chiesa Arcidiaconale di Santa Maria Nascente, Pieve di Cadore Tiziano realizza l'opera t