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Post 166 - Il colle delle Ville, pae

 

Riprendiamo dunque la nostra passeggiata alla scoperta delle ville del Colle di Vellai-Cart (nel comune di Feltre) da dove l’avevamo interrotta nel primo post (n. 104). Ci troviamo a Cart Alto o Cart di Sopra, luogo affascinante e appartato da dove si gode di una vista privilegiata sulle Vette e parte della conca feltrina. Siamo giunti qui dalla località di San Silvestro e l’ultima villa che abbiamo visto assieme è Villa Villabruna-Marsiai. 


Approfittiamo della nostra permanenza quassù in cima al colle per accennare alla questione della leggendaria Villa Damelliana, a lungo identificata con Villa Facen Orum, che incontreremo tra poco sul nostro cammino. Si tratta di una Villa citata in più fonti letterarie appartenente all’arcidiacono feltrino Gerolamo Damello della quale si è certi dell’esistenza ma non dell’ubicazione effettiva. È opinione di Gianpaolo Sasso (1),  autore del volume La Collina delle Grazie, che questa in realtà andrebbe identificata con un edificio di proprietà della Scuola di Santa Maria del Prato (poi ospedale), collocato ad est dell’abitato di Cart di Sopra e tuttora di proprietà ospedaliera. La Scuola fu effettivamente nominata da Damello come erede universale dei suoi beni (2). Presentiamo qui la questione esclusivamente a scopo di curiosità. 


Villa Pasole Bottari

Ci dirigiamo adesso verso valle, lungo l’unica strada carrabile che collega Cart Alto con la civiltà, e raggiungiamo il centro principale del colle, ovvero Cart di Sotto. Qui, al centro del paese, troviamo Villa Pasole Bottari, ora residenza privata, detta anche “Villa a Santa Libera” per via della vicinanza con la chiesa di Santa Libera nel centro del paese. Nel XVI secolo numerose proprietà tra Cart di Sopra e di Sotto risultano appartenere alla famiglia Sandi e nel 1660 la proprietà presso Santa Libera e altri fondi sulla collina furono quindi ceduti a Zaccaria Pasole. Dalle descrizioni del contratto non emerge la presenza né di rustici né tantomeno di case dominicali e ciò fa desumere che la Villa in questione sia stata edificata dopo la vendita. Zaccaria però non versava in buone condizioni finanziarie e ciò si rifletteva sulle condizioni di avanzato degrado delle strutture. Lo sappiamo grazie all’atto notarile con cui la casa venne ceduta alla famiglia Bottari all’inizio del Settecento, che ne fu proprietaria per un secolo e mezzo e perciò ebbero tutto l’interesse a restaurarla, abbellirla e mantenerla in buone condizioni (3). Dopo varie vicende la villa è stata di recente molto ben restaurata. Il complesso si compone di un corpo centrale con le ali laterali un tempo dedicate ai rustici; verso sud rimane il caratteristico lobion a portico. La facciata era totalmente ricoperta da decorazioni a intonaco, dipinte e graffite, ora solo parzialmente visibili (4).


Villa Berton

Scendendo da Cart, all’incrocio tra il viale di carpini e via Romanella che sale da Vellai, troviamo un piccolo borgo che si articola attorno a villa Berton (già di Paolo Zambaldi e di Caterina Bovio-Villalta), risalente al XVII secolo. Su questa villa ci sono poche notizie, oltre che a quelle sui vari passaggi di proprietà e al fatto che era dotata di un grande parco verso sud (5). Fu della famiglia Berton dal XIX secolo fino al 1920, quando fu acquisita dalla famiglia Maschio. 


Villa Damello Facen Orum

Continuiamo poi sul secolare viale di carpini, uno dei primi luoghi soggetti a vincolo ambientale in Italia, e sulla nostra sinistra troveremo Villa Facen Orum, una delle più antiche e allo stesso tempo una delle meglio conservate; viene comunemente identificata come la Villa Damelliana. La sua costruzione viene fatta risalire al 1530 e nel XVII secolo faceva parte di una serie di possedimenti che i Facen ereditarono per matrimonio dagli Orum (6). La Villa è oggi in ottimo stato di conservazione. La facciata è caratterizzata e alleggerita da un elegante portico affrescato a tre arcate, mentre al piano superiore si trova un poggiolo in ferro battuto cinquecentesco. 


La chiesetta dedicata a San Liberale e Santa Barbara, presso Villa San Liberale 

Scendendo sul viale  verso Feltre, giungiamo in località ai Sasset, dove si trovano Villa Vellaio (conosciuta come Villa San Liberale o Villa Erminia) e la ormai notissima Villa Villalta. La storia di Villa San Liberale e dei suoi dintorni è legata alle mire espansionistiche sul colle del notaio Antonio Vellaio, che fece costruire l’attuale edificio. Il luogo però prende nome dalla chiesetta, con accesso direttamente sul viale, dedicata a Santa Barbara e San Liberale che precede la costruzione della villa attuale, e che fu fatta edificare dal notaio feltrino Antonio Favazzi, uno dei primi possidenti di vasti fondi in località ai Sasset. I Vellaio rimasero a lungo proprietari del vasto complesso rusticale, fino a che non vennero acquisiti dai Bianco nel 1814, dei quali vi abbiamo parlato nella prima parte. 


Villa Villalta, edificio con casa padronale.

Appena più a monte di questa, lasciando il viale alberato, si trova Villa Villalta, che a differenza di Villa Facen Orum versa in un intollerabile stato di abbandono. Il periodo di edificazione è lo stesso (primi decenni del XVI secolo): non è stato dimostrato che la struttura sia imperniata su costruzioni precedenti (7), nonostante il suo aspetto richiami esempi del secolo precedente situati in Pianura Veneta. Nonostante questo, la villa risulta esteticamente molto diversa da tutte le altre. La Villa è in realtà un complesso di due strutture con un cortile interno: una è la casa padronale, l’altra è un corpo di fabbrica più recente, composta da una casa di campagna e da un grande rustico ad esso addossato (8). 

Per quanto riguarda il corpo di fabbrica della villa, si compone di una torretta, sulla quale nel lato sud si trova l’iconico loggione, il nucleo più antico della struttura. Il loggione si compone di sei arcate e conferisce fascino e leggerezza all’antica Villa. La posizione del complesso potrà sembrare decentrata, ma in realtà si trovava sulla vecchia strada che da Feltre saliva verso Cart (9).


Villa Bonsembiante Luzzato

Concludiamo la passeggiata riscendendo verso il viale, appena prima di giungere in località Traversere, tra Feltre e Foen, con Villa Buonsembiante, costruita alla fine del ‘700. Fu l’abitazione di Claudio Buonsembiante e nel XIX le fu affiancato un piccolo oratorio privato. Si segnala che proprio costui, in veste di vicepresidente della Camera di Commercio di Belluno, fu designato nel 1869 a rappresentare gli organi camerali all’apertura del Canale di Suez, assieme all’ing. Bonaventura Panciera (10).




Ci sono altre ville e case padronali che non abbiamo incluso nell’itinerario, e che meritano comunque di essere annotate: Casa Pasole a Cart Alto, Villa Centa, tra Cart e loc. San Silvestro, la Favazza, casa di villeggiatura, ad esempio.

Consigliamo di consultare la sezione dedicata alle Ville nel sito della Regione Veneto Cultura Veneto, dove si può trovare una pratica mappa di tutte le ville venete, comprese quelle citate in questo testo.  


Sorgente foto: https://www.culturaveneto.it/it/beni-culturali/ville-venete/5d9306a0ac5c3fddcc271f5d


Note:


  1. SASSO, G., La collina delle Grazie, pp. 215-218.

  2. Ibidem.

  3. Ivi, pp.212-214

  4. Cultura Veneto. Ricchezze, percorsi, territori. Villa Pasole-Bottari: https://www.culturaveneto.it/it/beni-culturali/ville-venete/5d9306a0ac5c3fddcc271f5d

  5. SASSO, G., La collina delle Grazie, p. 210

  6. Ivi, pp. 206-208.

  7. MELCHIORRE, M., Scorci scomodi, p. 113

  8. Ivi, p. 115

  9. SASSO, G., La collina delle Grazie, p. 200.

  10. Ibidem.


Bibliografia


MELCHIORRE, Matteo, Scorci scomodi. Villa Villalta, «Rivista Feltrina», 2015 (VLVIII), n. 34, pp. 111-121;

SASSO, Gianpaolo, La Collina delle Grazie. Storia di Vellai, Cart e dintorni, Faenza, Polaris, 1999


Sitografia 


Cultura Veneto. Ricchezze, percorsi, territori: https://www.culturaveneto.it/it/beni-culturali/ville-venete


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