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Come darsi per eruditi con poca briga

Oggi pubblichiamo un articolo diverso dal solito, da parte di un autore esterno alla redazione.

L'opera di Girolamo Bertondelli (1607-1690) diventa qui uno spunto per riflettere sui motivi che

ci spingono a studiare e a scrivere di cose del passato. 


"Se decidiamo di studiar qualcosa che sia per un qualche perché. La diligenza è requisito ma non fa necessità" 

Mambriano Manfrin


Quest’anno, come ogni anno, anniversarî a bizzeffe. 

Vorremo mai trascurare il 350° dell’uscita della


HISTORIA 

DELLA CITTÀ DI FELTRE

DEL DOTTOR GIROLAMO BERTONDELLI,

Fisico, e Medico del Borgo di Valsugana,

Nobile Imperiale, & C. A. 

In cui si legge l’antichissima sua origine, i sinistri accidenti 

successigli, e le cose più notabili di essa; & inoltre

molti, e varij altri racconti d’inondationi,

e guerre accadute.

Con l’indice in fine di quel tanto conta

Dedicato all’Illustriss.mo, e Reverendiss.mo

BARTOLOMEO GIERA

VESCOVO DI FELTRE, E CONTE


VENETIA, per il Vitali, MDCLXXIII

con licenza e privilegio

?


Il combinato disposto dell’anniversario e della dedica a Bartolomeo Gera, un comeliano di ricca famiglia allora vescovo di Feltre e Conte, mi hanno acceso la fantasia di cimentarmi, dato il molto tempo libero, in un disbrigo di quelli che Benedetto Croce usava liquidare come studi eleganti [1].

Breve premessa. B. per temperamento inclinava al sistematico. La sua storia parte con l’enumerazione delle sei età del mondo. Le prime cinque durarono 5199 anni e si chiusero con la nascita di Cristo. Necessariamente ignota la durata della sesta, poiché, se parte, come è noto, con la nascita di Cristo, quanto al finire sarà il dì che il mirum sonum della tuba farà saltar su come grilli gli inquilini dei sepulcra d’ogni dove.  

Vi ho menzionato le sei età, in quanto, ai tempi di B., era nozione certa che Feltre fosse stata fondata nella terza, quella compresa tra la nascita di Abramo, anno 3184 (dalla creazione) ed il regno di Davide (anno 4122) [2].

La scintilla che innescò il primo sorriso di Feltre fu l’arrivo in Padania di un contingente di Euganei (“Greci onorati e nobili”), guidato dall’invitto “Ercole di Osiride”. Ai suoi “principali baroni” quei siti, come ameni e fecondi, piacquero che mai, sicché chiesero al duce loro buona licenza di farvi stanza lunga (B., quanto ai loro propositi, usa più volte il verbo riposare). Tanta, si vede, era la patata che ne avevano di pugne e atti di valore che dissero addio alla patria senza fare una piega, tampoco curandosi di far manca ai trionfi da tempo calendarizzati.

Per dare compimento a quel loro empito occorreva risolvere un problema serio; quello di come relazionarsi (per così dire) con gli indigeni. Un problema per dei “baroni invitti”? Ma va’ là! Una bagatella per dei baroni invitti. Un breve supplemento di discesa in campo, chissà mai se bastò il grido “vos poltrones, hinc porci, scampate viam, scampate marani” [3] o non anche, ahinoi, col ricorso a qualcosa di più fattivo, “cruentatis cum testis atque budellis” [4] e fu piazza pulita, deo gratias ovunque: dai monti alle praterie, sino al mar che biancheggia di spuma. 

Soperchieria in patente spregio del diritto internazionale? Eh no. Atto dovuto, essendo quel volgo senza nome


gente silvestre, rozza, imperita affatto della cognitione delle lettere, e dell’arte militare, che solo delle cacciagioni de’ frutti de loro armenti vivevano [5].


***


Va da sé che per far bene bisognerebbe collocare il lavoro di B. nell’ambito della storiografia municipale del secondo Seicento. Vasto programma, che non soddisferò sia perché non so nulla in merito, sia per non contraddire l’assunto del titolo, che è, ricordiamolo, come reclamarsi eruditi con poca briga.

Di qui il ghiribizzo di proporre al cortese lettore un elenco delle opere citate da B. Per ognuna saranno forniti i numeri di pagina, nonché il numero delle citazioni per pagina, avvenendo che sovente capita siano più d’una. Ciò nell’auspicio che questi rimandi rendano più agevole lo stabilire quali opere B. abbia messo a profitto per le varie sue trattazioni. 


ELENCO DEGLI AUTORI E DELLE OPERE CITATI*

* Rispetto alla Tavola Alfabetica degli autori, da quali è cavata la presente istoria et in essa sono citati, che compare alla c. 15v, il mio elenco esclude sia gli autori classici greci e latini che i padri della chiesa, nonché quelli dell’alto medioevo, come Suida e Averroè. Non però Procopio di Cesarea e Paolo Diacono. Esclusi anche Giusto Lipsio ed il gesuita Francesco Raulino citati nella prima pagina della dedica ai deputati, sindaci e consiglieri di Feltre. Così come ho escluso autori i cui libri siano ricordati in conto curriculum, a titolo onorifico (come, ad esempio, è il caso di Bernardino Guslin (Goselino) a p. 129, o di Bonaccorso Grigno, pp. 83-84). Per contro l’elenco include diversi autori, che, pur risultando citati, nella Tavola non compaiono.  

** La data proposta per le opere è quella della prima edizione a me nota (salvo errore). I titoli non sono dati per esteso ma solo per quel tanto necessario ad individuarle.

*** Non si è tenuto conto dei richiami a opere di cui B, pur utilizzandole, non nomini l’autore. A p. 181, per esempio si dice di un biografo di Gerolamo Miani che situa Castelnuovo erroneamente in Friuli anziché nelle vicinanze di Quero. L’allusione è probabilmente rivolta a quel che si legge a p. 12 di A. STELLA, La vita del venerabile servo di Dio padre Gerolamo Miani, Vicenza 1615.  Salvo che conviene anche a quel che offre la p. 23 di C. DE ROSSI, Vita del B. Girolamo Miani, Milano 1630. 


ALDOVINI Aldovino, (non nella Tavola), 133,

Consiliorum sive responsorum Aldovini Aldovini, Venezia 1612.


ALIDOSI PASQUALI Giovanni Nicolò (non nella Tavola), 197,

Dottori bolognesi di filosofia, medicina ed arti liberali, Bologna 1623.


ALBERTI Leandro, 2, 9,

Descrittione, Bologna 1550.


ANASTASIUS BIBLIOTHECARIUS, 41,

Historia de vitis romanorum pontificum, Magonza 1602 (?), Parigi 1649 (?).


ANGELI Bonaventura, (non nella Tavola), 137 [6],
Historia della città di Parma e descritione del fiume Parma, Parma 1591.


BARONIO Cesare, 17, 50, 136,

Martyrologium romanum, Roma 1583.


BEMBO Pietro, 11, 12, 117, 180,

Historia Veneta, Venezia 1551.


BEVAGNA da Graziano, 141, 156, 162, 163, 244, 245,

Vita del beato Bernardino, Roma 1628

(ma B. alle pp. 141, 154 si rifà ad un’edizione Righettini, Venezia 1628).


BIBLIOTECARIO LATERANO, vedi ANASTASIUS BIBLIOTHECARIUS.


BONIFACIO Giovanni. 1, 2, 9(2), 11, 14, 17, 18(2), 19, 20(3), 22, 23(2), 24, 26(2), 30(3), 31, 32, 34, 35(2), 36, 37(2), 38, 39, 44, 46, 47, 48(2), 50(2), 51, 53, 57, 61, 63, 65, 66, 67,  69,  70, 72, 75, 77, 78, 79, 82, 87, 90, 92, 93(2), 97, 98, 99(2), 100, 101, 102, 135, 165, 166, 169, 170,173, 175, 177,

Historia Trivigiana, Venezia 1591.


BURCHIELLATI (BURCHELATO) Bartolomeo, 124, 125, 130, 154, 163.

Commentariorum memorabilim Historiae Tarvisinae, Treviso 1616,


CALEPINO Ambrogio, 2, 3, 8,

Dictionarium latinum, Reggio Emilia 1502.


CANDIDO Giovanni, 60,

Commentariorum Aquileiensium, Venezia 1521.


CHIASTEGGIO da Bernardino, 144,

Vita del beato Bernardino, Pavia 1651.


CICCARELLI (CICARELLI) Antonio (non nella Tavola), 210, 212.

Vite de’ pontefici*, Roma 1587 (*salvo verifica).


CIMARELLI Bartolomeo, 138, 

Croniche frati minori, Venezia 1621.


DECRETALES, (non nella Tavola), 54, 61,

Numerose le edizioni a stampa delle Decretales Gregorii noni, pont. max cum glossi ordinariis ….


DELLA CORTE Gerolamo, 8, 9(2), 10 (2), 11, 21(2), 23, 25(3), 26, 28(4), 29, 30, 31, 32(4), 33, 34, 40, 41, 43, 44, 45, 46, 52, 53, 59, 61, 63, 64, 66(2), 67, 76(2), 77,

L’istoria di Verona, Verona 1592.


DIACONO Paolo (Warnefrido di Paolo), 6, 9 (2), 10, 16, 22, 33,

Historia Longobardorum, varie le traduzioni a stampa.


DOLCE Ludovico [7], (non nella Tavola), 51.

FERRARI GARETTI GIOVANNI, giureconsulto, (non nella Tavola), 146-149.


GERARDO PIETRO [8], (non nella Tavola), 66.


GIOVIO Paolo, 186, 187(2), 188, 192, 195,

Historiae sui temporis, Firenze 1550.


GIUSTINIAN Pietro (non nella Tavola), 95, 115,

Le historie veneetiane, Venezia 1576.


GONZAGA Francesco, 134,

De origine seraphicae religionis franciscanae, Roma 1587.


GUICCIARDINI Francesco (non nella Tavola), 168(2), 187,

La historia d’Italia, Firenze 1561.


MAFFEI Raffaele (Volaterrano) (non nella Tavola), 117,

Commentarium rerum urbanarum, Roma 1506, parte II.


MARZARI Giacomo, 46,

La historia di Vicenza, Vicenza 1590.


MARCO DA LISBONA, 138(2), 139, 143,

Cronache dei frati minori, Venezia 1586, traduzione italiana.


MEJIA (MEXIA MESSIA) de Pedro (Pietro), 17(2), 185,

Le vite di tutti gli imperadori romani da Giulio Cesare a Massimiliano, Venezia   1558, ma cfr. infra nota 9.


MUTIUS HUGWALD Huldreich, 82 [9],
De Germanorum prima origine, moribus, institutis, legibus, Basilea 1539.


MUZIO Henrico, vedi MUTIUS HUGWALD Huldreich.


NAUCLERIUS Johannes (Nauclero), 82,

Memorabilium omnis aetatis et omnium gentium, Tubinga 1516.


PANVINIO Onofrio, 165 [10].


PICCOLOMINI Enea Silvio, (non nella Tavola), 12,

Commentarii rerum memorabilium, Roma 1584.


PILONI (PILLONI) Giorgio (Georgio), 50, 72-74, 79, 80, 83, 84, 85(2), 86, 88, 113, 119, 126, 127, 131, 208, 251,

Historia, Venezia 1607.


PIRRO PINCIO Giovanni (Giano), 6 (2), 27, 41, 63, 166,

De gestis ducum Tridentinorum, Mantova 1546.


PROCOPIO DI CESAREA, 29,

De la guerra de Gothi libri tre, Venezia 1544.


RIDOLFI DA TOSSIGNANO Pietro, 134, 135, 139,

Historiarum seraphicae religionis, Venezia 1586.


ROTOMAGENSE Arturo (DE MONSTIER Arthur), 138(2),

Martyrologium franciscanum, Parigi 1638.


SABELLICO Marco Antonio, 3,

Rerum venetorum, Venezia 1487.


SANSOVINO Francesco, 1, 2(2), 3(2), 4, 6, 7, 9, 13(3), 17(2), 20, 32(2), 35, 39, 131, 166, 185, 186, 225,

Cronologia del mondo, Venezia 1580, Venetia città nobilissima, Venezia 1581.


SARAINA (GARAINA) Torello, 11, 66,

De origine et amplitudine civitatis Veronae, Verona 1540. Varie le edizioni in volgare.


SCARDEONE (Scardaone, Cronaca Scardavona) Bernardino, 18, 66, 75, 105, 107, 119, 251,

De antiquitate urbis Patavii, Basilea 1560.


STATUTI DI FELTRE, 83,

Statuta Civitatis Feltriae, Venezia 1551.


STATUTI DI PADOVA [11], (non nella Tavola), 68-69,


VALERIANO Pierio, (non nella Tavola), 133,

Hierogliphyca sive de sacri Aegiptorum, aliarumque gentium, literis commentarii, Basilea 1556.


VANTI Nicolò, (non nella Tavola), 128 [12], 129.


VOLATERRANO vedi MAFFEI Raffaele.


WADDING Luca (Vaddingo, Vaddigno), 134, 137, 138(2), 139, 143, 145

Annales minorum, Lione 1625-1654.


ZASIO Ottavio, (non nella Tavola), 19,
Il trionfo della gloria sopra il carro de martirio delli gloriosissimi santi Vittore e Corona, Venezia 1653 [13]


----------------------------------------------------------------------------------------------------------

DUCALI

            testo, 111, 198-99, 200-01, 202, 203, 205, 206-07, 209-10, 234,  

                             236-37, 242-244, 245.

            menzioni, 154, 165, 227.



MANOSCRITTI:

ANTICA CRONACA DI FELTRE[14]

Pagina

Data

Materia

Tipologia

7

359 a.C.?



72

(70-72)

1260

Strumento possesso Feltre Rizzardo da Camino

Testo

86

1337

investitura del vescovo Lusa a Carlo e Giovanni di Boemia del Capitaniato di Feltre e Belluno             

Notizia

86

1351

Conferimento titolo Principe vescovo di Feltre

Notizia

108-111

1404

Dedizione a Venezia

Testo

111-112

1406

Ducale Michele Sterno 30 novembre

Testo

164-165

1439*

Ducale del 29/8 con ordini di fortificare la città, refuso per 1489, anno in cui fu rettore Andrea Trevisan, cfr. pp. 252, 255

Notizia

179

1510

Presa di Feltre 2 luglio

Notizia

198

1520

Ducale di esenzione dazi di Padova

Testo

199

1538

Ducale Gritti Dazi Miniere Agordo

Testo (190-191)

207

1564

Inondazione

Notizia

225

1570

Soldati feltrini per Cipro

Notizia





Perché la poca briga?

Perché Google Books, grazie alla Österreichisches Nationalbibliothek di Vienna, offre il testo di B. in pdf [15]. Un formato con cui, come è accaduto perfino a me, chi cerchi troverà alla bersagliera [16].

Il libro di B. è uscito nel 1673. Più che verosimile quindi che sia stato visto (e soppesato, si spera) dal padre Antonio Cambruzzi, in onore del quale, ricorrendo quest’anno il quarto centenario della nascita, sono lodevolmente previste pubbliche celebrazioni. Chissà che questo spoglio, mi son detto, non possa venir buono anche ai benemeriti che saranno chiamati a scandagliare la sua (e di don Antonio Vecellio) ben più sostanziosa Storia di Feltre.

Sperando, cortese lettore, che a questo svaporato, dilettantesco schivanoia anticanicola tocchi la ventura di essere di qualche utilità anche a qualche futuro conducator di studi europei a progetto, studi oggidì, per certo, dei più seri tra i serissimi, grato per l’attenzione, si congeda con buona licenza augurando prospera salute e vita serena o, alla Bertondelli, “vivi felice” [17].

                                                                                     

mambriano manfrin

Pilastroni (BS), 24.9.2023

[1] “…un diario moderato di Torino osò intitolarmi scrittore elegante. Ora bisogna sapere che dose di compatimento e disprezzo un farmacista di politica addensi, o addensasse una volta, in tali un soggetto e un attributo. A me scrittore elegante? Ve la darò io, carini, l’eleganza”. Fino a qui g. carducci, Confessioni e battaglie. Serie terza, Roma, Sommaruga, 1884, p. 87. Si compatisca che il vostro insenilito ciambellano della musa confessi che, nonostante tutto, per quel che è di questa mem oria, di quel pur non equivoco appellativo si contenterebbe.
[2] Un elenco ragionato delle varie date alle pp. 225-226.
[3] t. folengo, Baldus, XI vv. 225-229. Mi sono valso dell’edizione a cura di e. faccioli, Torino, Einaudi, 1989.
[4] id., X, v. 546.
[5] b. p. 12.
[6] Benché non nominato, suo il resoconto della predicazione del beato Bernardino a Parma. Qui è in latino in quanto il passo fu tradotto dal Wadding, secondo quanto si ricava da Acta Sanctorum, VII, Parigi Roma 1867, p. 845.
[7] Individuare a quale delle numerose pubblicazioni del Dolce si riferisca B. è una ricerca in sé. Chissà se non converrà partire dai commenti da lui apposti all’edizione della (divina) Commedia, prodotta nel 1555 a Venezia da Gabriel Giolito de’ Ferrari. Cfr, bongi, Annali di Gabriel Giolito de’ Ferrari da Trino Monferrato stampatore in Venezia, I, Roma 1895, pp. 475-476.
[8] Impossibile dire quale fosse l’edizione della cronaca di Ezzelino III di Pietro Gerardo utilizzata da B... Solo tra il 1573 ed il 1668 a me ne risultano varie, stampate a Venezia, a Vicenza e a Padova con titoli diversi,

[9] Devo l’identificazione alla dottoressa Katia Occhi, che ringrazio molto. In varie opere cinquecentesche il nome del Mutio risulta sovente associato a quello del Nauclero (Johannes Nauclerius). Come lui viene designato moderno storico delle cose di Germania. La sua opera è presente in rete. Se B. conoscesse direttamente l’opera del Mutio è questione aperta. Si confrontino a tal proposito due passi. Il primo si legge a p. 82 del b.


Il Tirolo, e la Carinthia allo scrivere di Henrico Mutio, e del Nauclero, questo anno 1334, entrarono nell’Augustissima casa d’Austria. 


Ecco il secondo.


Nel qual secolo lo stato della Carinthia e di Titolo dopo molti sollevamenti e contese, per diverse vie e titoli, che sono discritti da Henrico Mutio e da Nauclero nelle historie loro, entrarono nella casa d’Austria.


Passo che si legge nell’opera di p. mexia, Le vite di tutti gli imperadori romani da Giulio Cesare a Massimiliano, apparsa nel 1558 nella traduzione di Ludovico Dolce sul finire degli anni ’50 per i tipi di Gabriel Giolito (Venezia). Per ulteriori informazioni cfr. bongi, Annali, cit. II, pp. 59-61. L’opera godette di una fortuna pluridecennale, assicuratagli anche da vari altri stampatori. Presente ora in rete in varie riedizioni (1610, 1625, 1664, 1679).

[10] Non so a quale delle sue numerose opere storiche B. faccia riferimento. Se avrò tempo e fantasia proverò in primis con Le vite de pontefici visto che è stata digitalizzata.

[11] Non so indicare di quale edizione degli Statuta Patavina B. si sia servito.

[12] Non ho identificato l’opera che B. a p. 128 asserisce esser stata pubblicata nel 1643 con il titolo di Relatione del convento di san Nicolò de Trevigi de suoi huomini più illustri. In D. M. FEDERICI, Memorie trevigiane sulle opere di disegno, I, Venezia 1803, p. 32 si legge di un Nicolò Vanti autore di “memorie degli uomini illustri domenicani del convento di Trevigi”. 

[13] Nell’eventualità si desideri produrre un testo più lungo si consiglia di dotare ciascuno degli autori citati di un cinque righe di bibliografia (cinque e non di più se si si tiene a risultare cultori della sprezzatura). Essendo gli autori una cinquantina l’incremento sarà come minimo di 250 righe. Col carattere e il corpo qui proposti, faranno sette/otto cartelle. Qualcosa meno se si deciderà di collocare i suddetti ragguagli in nota e non di seguito agli items

Altro guadagno di momento sarà garantito dall’offrire i titoli delle opere per esteso, con tanto di nomi e dello stampatore e del dedicatario. In caso di necessità soccorra l’elencazione scrupolosa delle ristampe, e antiche e moderne. 

[14] Secondo Martina Strazzabosco potrebbe trattarsi di un manoscritto di Daniello Tomitano. Cfr. m. strazzabosco, “E i feltrini dalla sommità dei monti, l’incendio rimirando piangevano”. Una narrazione inedita di Daniello Tomitano (1588-1658) sulla distruzione di Feltre, in g. dal molin (a cura), L’incendio degli incendi. Cronache di una città distrutta, Rasai d Seren del Grappa, DBS, 2012 p. 200.

[15] Tra i siti che offrono il testo digitalizzato della Historia di b. ho scelto quello della Biblioteca di Vienna per motivi strettamente personali.

[16] Con una avvertenza. Quella di tener conto che i caratteri di stampa secenteschi sono diversi dai nostri. Meglio cercare Sanfouino o Giouio che Sansovino e Giovio. Giova anche tener conto che i nomi possono andare a capo, quindi darsi su due righe. Per non parlare dei non rari refusi. 

[17] Così si chiude l’apostrofe di B. al “Benigno lettore”. Pagina non numerata.





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