Prima dell’agricoltura industrializzata, un’annata cattiva per il raccolto dei cereali significa carestia, prezzi dei grani che salgono alle stelle, impossibilità per le classi povere di procurarsi il sostentamento. Il sistema alimentare e produttivo è molto fragile se paragonato al nostro odierno, specie in territori disgraziati come quelli della nostra provincia. Ne abbiamo parlato qualche tempo fa in un post dedicato (Post 59).
Nei secoli dell’Età moderna quindi il mais si sostituisce velocemente alle colture cerealicole precedenti (frumento, orzo e altri grani a spiga), rispetto alle quali era molto più produttivo nei terreni di più bassa quota (come la Valbelluna).
Quando è arrivato però precisamente il mais nelle nostre zone? Quando si è cominciato a coltivarlo, e come sono andati i primi esperimenti di semina di questa pianta proveniente dall’altra parte del globo? La tradizione parlava del 1617, quando Alessandro Barcelloni, esponente di una ricca famiglia bellunese, sperimentò tale coltura in un suo fondo a Conzago, ma è poi emerso un documento che smentisce questa tesi.
Tra i documenti superstiti della Certosa di Vedana (attualmente conservati a Venezia, in Archivio di Stato), è presente un breve fascicoletto in cui sono state conteggiate le entrate agricole dei possedimenti del monastero nel decennio 1597-1606. Per ciascun anno sono presenti tre conteggi che riportano la quantità dei vari cereali prodotti in ogni annata: frumento, segale, orzo, miglio… e appunto granoturco.
Il primo anno in cui compare una produzione di granoturco è il 1601. Quanto ne fu prodotto in quell’anno? Beh qui le cose si fanno più complicate del previsto, perché i tre conteggi presenti nel documento non concordano nelle cifre. Non molto in quell’anno, qualche sacco in tutto. Ma negli anni successivi? Ebbene la cifra cresce di molto.
Nella tabella abbiamo trascritto le cifre di uno dei tre conteggi presenti, espresso in calvìe (1 calvia= 0,12 ettolitri, circa 8 kg).
In pochi anni, insomma, la coltivazione di granoturco nei possedimenti della certosa si espande moltissimo: 20-22 quintali non sono una cifra irrisoria.
Delle cifre non ci si può fidare molto: come abbiamo visto i tre conteggi divergono (e non sapremo mai perché). Ma su una cosa concordano: il primo anno in cui nei fondi del monastero venne seminato e raccolto granoturco è il 1601. Si tratta della più antica attestazione di tutta la provincia.
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