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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

Post 133 - I minatori nel '500 avevano animali domestici?

  Nel Cinquecento presso la località delle Lope, nell’attuale comune di Gosaldo, c’era un'officina legata alla produzione del rame. Il sito è stato scoperto dal gruppo archeologico agordino ARCA, che vi ha condotto una serie di indagini archeologiche (come abbiamo raccontato in questo Post). Queste hanno permesso di individuare diverse strutture legate alla produzione del rame lungo la destra e la sinistra orografica del torrente Campotorondo, affluente del Mis. Pochi sapranno che uno dei ritrovamenti più singolari è stato quello di uno scheletro pressoché completo di gatto, una vera rarità a livello archeologico! Planimetria del sito delle Lope, in alto a destra si vede il vano della ruota idraulica. Elaborazione 3D del sito di Ivan Minella. Avete letto bene, un micio ritrovato nel fondo del vano della ruota idraulica che faceva azionare i meccanismi della struttura. Ma che ci faceva un gatto alle Lope in val del Mis? Beh in realtà ha molto senso, dato che non si trattava di un lu

Post 132 - Sulle tracce dei pastori lapicidi della Val Salatis

  Vi ricordate che tempo fa vi avevamo raccontato dei moltrìn in Val Salatis? E di come su alcuni di questi ci fossero delle incisioni?   L’arte dello scalpellino è una nota tradizione artigianale della zona che ha reso famosi gli alpagotti, Umberto Trame nel suo La Conca dell’Alpago nelle Dolomiti Orientali (1932) così racconta gli abitanti della conca: Ottimi muratori, tagliapietre, scalpellini, minatori diventano gli alpagotti che emigrano in cerca di lavoro. Infaticabili e tenaci si impadroniscono ben presto del loro mestiere ed acquistano tale abilità che sono ricercati e preferiti anche all’estero [...]. Degno di rilievo il bel monumento ai Caduti di Chies, uno dei più ammirati della provincia, disegno ed opera di uno scalpellino di Schiucaz. (p.257) Lo specializzarsi degli abitanti dell’Alpago nell’arte degli scalpellini è probabilmente favorito dalla natura dei sedimenti rocciosi di carbonato di calcio da cui si estraeva una pietra di facile lavorabilità. Proprio nella parte b

Post 131 – La Contea di Cesana

  Come abbiamo già scritto più volte in questa sede, l’attuale provincia di Belluno si trova per la prima volta unita territorialmente nel 1806. Fino ad allora, era suddivisa nei tre territori di Feltre, Belluno e Cadore. Forse non tutti sanno che oltre a essi esistevano anche due piccoli feudi indipendenti, tra cui la Contea di Cesana. Corrispondente a livello territoriale all’ex comune di Lentiai, apparteneva per legge al Sacro Romano Impero, ma era di fatto parte della Repubblica di Venezia. Il piccolissimo contado manteneva tuttavia una forma di governo autonoma rispetto ai domini circostanti.  Cesana negli Anni 1820. È visibile a nord il passo barca che la metteva in comunicazione con Busche e con il resto del Feltrino. Nominalmente creata nel 973 con Ottone III, la contea subì vari mutamente politici fino al 1174, anno della sua conformazione definitiva: alcuni conti di Zumelle – tre fratelli di nome Gabriele, Albertino e Satillo – acquistarono il terreno per il proprio usufrutto

Post 130 - Il Corpo musicale di Cortina d’Ampezzo

  La prima documentazione nota di musica strumentale d’insieme in Ampezzo risale al 1701, quando il Patriarca di Aquileia viene accolto da un «coro di instrumenti». Bandiera del Corpo Musicale di Cortina d'Ampezzo Sebbene nell’Ottocento le testimonianze di gruppi di suonatori si intensifichino, non si può ancora parlare di Banda, ma di fanfare occasionali, formate per celebrare eventi solenni o festosi. È solo nel 1861 che al Corpo musicale viene data un’organizzazione stabile: artefice ne è Andrea Constantini, detto “Dea Zima”, maestro di scuola elementare e organista, che redige il primo regolamento del sodalizio. Nonostante l’iniziale entusiasmo, la Banda incontra negli anni seguenti alcune difficoltà, riducendosi a fanfara dei pompieri volontari, ma viene rifondata con nuovo slancio nel 1896. Il corpo musicale nel 1863 Il corpo musicale nel 1881 Dopo alterne vicende la bacchetta da maestro giunge nel 1900 nelle mani di Giovanni Ghedina, meglio noto come “Śane Crepo”. Sotto la s