L’importanza economica nel passato delle miniere della Valle Imperina ci è testimoniato dall’immigrazione. Questo fenomeno fu particolarmente importante da alcune regioni germaniche dell’Impero Asburgico, con il movimento di un alto numero di minatori e lavoratori specializzati nell’arte dell’estrazione, soprattutto a cavallo dei secoli XV e XVII.
Ne è rimasta traccia nei cognomi, che possono rispecchiare la provenienza della propria famiglia una volta che si interrogano gli archivi storici. La maggior parte dei cognomi di origine tedesca infatti deriva dal modo in cui era chiamato il primo antenato arrivato in paese.
Questa tipologia di immigrazione ha interessato per lo più le aree minerarie del Poi, Val Biois e il capoluogo Agordo. La maggior parte dei tedeschi arrivavano dal Tirolo, dall’Austria e anche da altre valli vicine: Salisburgo, Vienna, Schwatz, Brunico, Val Badia e Gardena, etc.
Facciamo quindi una veloce panoramica dei cognomi agordini con radice tedesca che sono arrivati fino ad oggi:
BOGO: a Cencenighe dal 1501; dal nome germanico di persona “Bovo”.
BULF: a Peden di Taibon dal 1504, ma trovato anche alla fine del XV secolo un “Bulfo Teutonico” ad Alleghe; da “Wulf=lupo” con il normale cambiamento di W in B tipica dei dialetti bavaro-tirolesi.
CHENET: a Cencenighe dal 1548, attestato come fonditore di attività metallurgiche; dal tedesco “Knecht”= garzone.
CHIERZI: ad Agordo dal 1687, dal cognome austriaco “Chierz”.
DELL’OSBEL: a La Valle dal 1548; dal nome germanico di persona “Losbol”.
FOSSEN: a Rivamonte dal 1603.
FRIZ: a La Valle dal 1548; da un soprannome tedesco.
GAZ: a Taibon dal 1603; dal nome germanico di persona “Agazzo”.
MOTTES: a Rivamonte dal 1570; dal nome germanico di persona “Motes”.
TAZZER: a Rivamonte dal 1628, da un soprannome tedesco.
TODESCO: a La Valle dal 1687.
XAIZ: a Rivamonte dal 1603; dal nome germanico di persona “Zais” (variante di “Teto”).
ZASSO: a Parech di Agordo dal 1411, ma documentato già nel 1329; dal nome germanico di persona “Zais” (variante di “Teto”).
Due figure germaniche abbastanza conosciute giunte in Agordino sono il “mastro Sboicer”, ricordato dal Marin Sanudo come un tedesco dalla barba lunga che lavorò in Valle Imperina alla fine del 1400, e Zan Venedigher detto Venadega che agli inizi del 1500 fu un importante imprenditore con un forno sul torrente Mis presso Tiser, vendeva rame di contrabbando e, quando venne sorpreso, gli furono sequestrate circa 1,5 tonnellate di rame.
Fonte:
De Nardin T. e C. Tomasi, Cognomi Agordini. Terza edizione riveduta e ampliata. Nuovi Sentieri Editore, Belluno, 2002.
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