Passa ai contenuti principali

Post 120 – “Cognomi agordini con radice tedesca”


L’importanza economica nel passato delle miniere della Valle Imperina ci è testimoniato dall’immigrazione. Questo fenomeno fu particolarmente importante da alcune regioni germaniche dell’Impero Asburgico, con il movimento di un alto numero di minatori e lavoratori specializzati nell’arte dell’estrazione, soprattutto a cavallo dei secoli XV e XVII.



Ne è rimasta traccia nei cognomi, che possono rispecchiare la provenienza della propria famiglia una volta che si interrogano gli archivi storici. La maggior parte dei cognomi di origine tedesca infatti deriva dal modo in cui era chiamato il primo antenato arrivato in paese. 



Questa tipologia di immigrazione ha interessato per lo più le aree minerarie del Poi, Val Biois e il capoluogo Agordo. La maggior parte dei tedeschi arrivavano dal Tirolo, dall’Austria e anche da altre valli vicine: Salisburgo, Vienna, Schwatz, Brunico, Val Badia e Gardena, etc.



Facciamo quindi una veloce panoramica dei cognomi agordini con radice tedesca che sono arrivati fino ad oggi:


BOGO: a Cencenighe  dal 1501; dal nome germanico di persona “Bovo”.

BULF: a Peden di Taibon dal 1504, ma trovato anche alla fine del XV secolo un “Bulfo Teutonico” ad Alleghe; da “Wulf=lupo” con il normale cambiamento di W in B tipica dei dialetti bavaro-tirolesi.

CHENET: a Cencenighe dal 1548, attestato come fonditore di attività metallurgiche; dal tedesco “Knecht”= garzone.

CHIERZI: ad Agordo dal 1687, dal cognome austriaco “Chierz”.

DELL’OSBEL: a La Valle dal 1548; dal nome germanico di persona “Losbol”.

FOSSEN: a Rivamonte dal 1603.

FRIZ: a La Valle dal 1548; da un soprannome tedesco.

GAZ: a Taibon dal 1603; dal nome germanico di persona “Agazzo”.

MOTTES: a Rivamonte dal 1570; dal nome germanico di persona “Motes”.

TAZZER: a Rivamonte dal 1628, da un soprannome tedesco.

TODESCO: a La Valle dal 1687.

XAIZ: a Rivamonte dal 1603; dal nome germanico di persona “Zais” (variante di “Teto”).

ZASSO: a Parech di Agordo dal 1411, ma documentato già nel 1329; dal nome germanico di persona “Zais” (variante di “Teto”).



Due figure germaniche abbastanza conosciute giunte in Agordino sono il “mastro Sboicer”, ricordato dal Marin Sanudo come un tedesco dalla barba lunga che lavorò in Valle Imperina alla fine del 1400, e Zan Venedigher detto Venadega che agli inizi del 1500 fu un importante imprenditore con un forno sul torrente Mis presso Tiser, vendeva rame di contrabbando e, quando venne sorpreso, gli furono sequestrate circa 1,5 tonnellate di rame.


Fonte:

De Nardin T. e C. Tomasi, Cognomi Agordini. Terza edizione riveduta e ampliata. Nuovi Sentieri Editore, Belluno, 2002.


Commenti

Post popolari in questo blog

Post 203 - Il Carnevale di Comelico Superiore

  Negli anni recenti il Carnevale in Comelico per molti è diventato una cosa quasi sacra: la preparazione, la vestizione, i riti della giornata sono ritenuti necessari e codificati. Guai se il Matazin si siede durante la festa in piazza, non esiste che a Dosoledo la calotta venga assemblata con le punte come a Casamazzagno e Candide, e ancora tante piccole cose che rendono la giornata complicata e magica. Durante la mia ricerca nel mondo dei carnevali europei ho scoperto che in realtà forse sarebbe meglio parlare di una nuova ritualizzazione dei carnevali. Foto 1:  L’arrivo della sfilata nel carnevale di Santa Plonia a Dosoledo Ma prima partiamo dalla definizione del termine. Oggi il Carnevale si caratterizza per raccogliere una serie di usanze e di pratiche comprese nel periodo tra Epiania e Quaresima.  Ma già si riscontrano dei problemi con l’inizio di detto periodo, dal 7 gennaio è Carnevale? O comincia dopo il 17, giorno di Sant’Antonio Abate? Inoltre qualcuno ha mai ...

Post 192 - Rocca d’Arsié, Storia di una valle stravolta

  Il lago del Corlo è oggi una meta estiva privilegiata della bassa provincia, che attira visitatori del luogo e da fuori per via delle sue bellezze naturalistiche. L’invaso è l’habitat di molte specie ittiche, tra cui alcune protette, e il luogo è ideale per la nidificazione di svariati uccelli acquatici. Questo ambiente tuttavia è stato creato distruggendone uno più antico e altrettanto ricco. Non tutti sanno infatti che l’invaso della diga ha sommerso quella che un tempo era una florida vallata, modificando per sempre le dinamiche sociali che attorno a essa gravitavano. Ma andiamo con ordine: prima di tutto qualche pillola di storia. Come ben si può comprendere dal nome, l’abitato di Rocca sorge come fortilizio in epoca altomedievale, essendo questo situato sull’erto sperone del “Col de la Roca”, che tuttora svetta sopra al paese. Il motivo è ben intuibile: difendere la stretta forra scavata dal torrente Cismon, il quale si getta nella Brenta dopo aver percorso il Primiero e att...

Post 24 – Il primo cimitero di Cavarzano

  Chi avrebbe mai detto che nei pressi di Cavarzano c’è una grossa necropoli dell’Età del Ferro? Anche all’epoca della scoperta fu molta la sorpresa quando in un vigneto emersero dal suolo delle lastre di pietra che si rivelarono appartenere a tombe antichissime.