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Post 90 - Uno scrigno di tesori: San Giovanni Battista

Fig. 1 Esterno della chiesa (foto da touringclub.it)

Nel cuore di Vinigo sorge una piccola chiesetta dedicata a San Giovanni Battista. Di primo acchito, non sembra esser diversa da molte delle cappelle e chiese che vegliano sui borghi montani che le ospitano, se non fosse per l’ineguagliabile vista di cui si può godere dal suo sagrato. Allo stesso modo, il curioso avventore che provasse a superare lo scricchiolante portone di legno sarebbe destinato a restare alquanto colpito dal sorprendente contrasto tra l’umile facciata e le preziose opere d’arte custodite all’interno.

Fig. 2 Interni della chiesa oggi (foto di C. Masocco)


La pianta si compone di un’unica navata la cui volta è un cielo azzurro, trapunto di piccole stelle d’oro,  in cui troneggiano angeli e santi. A metà della chiesa, sulla destra e sulla sinistra, si trovano due dei quattro altari minori; quello di sinistra conserva una pala attribuita a Tommaso Vecellio (1587-1629) raffigurante una Madonna con Bambino tra i Santi Margherita e Antonio Abate, mentre quello sulla destra è dedicato alla Madonna della Cintura e conserva una pala attribuita a Osvaldo Gortanutti, pittore ed intagliatore carnico.


In fondo alla navata, ai lati della balaustra che la separa dal coro, si trovano gli altri due altari minori, le cui pale di autore ignoto raffigurano una l'Annunciazione e i Santi Zaccaria, Elisabetta e Giacomo, e l’altra una  Madonna con Bambino, San Liberale e L’angelo Custode.

Fig. 3  Interno della chiesa nel 1934 (foto da vinigo.com)

L’altare privilegiato, la cui pala è attribuita a Francesco Vecellio (1475-1560), fratello del più noto Tiziano, è, invece, dedicato a San Giovanni Battista e ha subito modifiche a seguito dell’ampliamento del 1736.


L’atto di nascita della chiesa è datato 25 giugno 1493; i lavori, tuttavia, sono proseguiti ad intermittenza e, sospesi nei rigidi inverni, giunsero a compimento solo nel 1506, permettendo la consacrazione della chiesa nel 1515. Fu poi ampliata tra il 1708 e il 1736. Gli splendidi affreschi risalgono al 1934 e sono opera del pittore veneziano Carlo Alberto Zorzi.

Fig. 4 Abside ed altare di San Giovanni (foto di C. Masocco)

[Bepo]



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