Val Salatis, Comune di Chies d'Alpago
Il mugolio è una miscela di olii essenziali usata in medicina per i suoi effetti balsamici e disinfettanti. Si ottiene con un procedimento chiamato estrazione in corrente di vapore. Le fronde del pino mugo vengono triturate e poi messe in un alambicco all’interno del quale viene convogliato in pressione del vapore a 110-120°. Il vapore permette l’estrazione dell’olio, i due elementi vengono poi fatti condensare e separati.
Tra il 1925 e il 1936 in Alpago, più precisamente a Lamosano di Chies d’Alpago, la Regola del Monte Salatis diventa produttrice di mugolio.
La Regola del Monte Salatis, all’epoca Società di Salatis, era ed è tuttora, proprietaria della Val Salatis o Salat, una valle alpina di origine glaciale che si trova tra il Monte Messer-Sestier a nord e il Monte Guslon a sud.
La vallata, che si sviluppa tra i 1000 e i 2200 metri, era ideale per il pascolo d’alta quota. Fino al secolo scorso le Regole montane dell’Alpago utilizzavano i propri territori quasi esclusivamente per il pascolo degli ovini, in particolare la pecora pagotta, e si rese quindi necessaria un’opera di disboscamento per ampliare il pascolo e migliorare l’accessibilità ai pascoli alti.
L'obiettivo era quello di ridurre la presenza del pino mugo nella vallata, pianta infestante e notoriamente nemica dei pascoli, e di ottenere un guadagno dalla vendita della legna.
Casera Pian de le Stele in Val Salatis
Il 4 luglio 1924 la Società di Salatis inaugurò una teleferica che collegava la Val Salatis con l’abitato di Lamosano. Costò 70.000 lire, era lunga 7 km e con un dislivello di 850 metri trasportava 120 quintali di legna al giorno senza l’utilizzo di alcun motore. I 17 carrelli infatti scendevano e risalivano in valle solo esclusivamente grazie alla forza di gravità.
Nell’ottobre del 1925 la Società di Salatis stipulò un contratto per la produzione del mugolio con la Società milanese Dall’Arsi Attilio che aveva realizzato un impianto di distillazione a Lamosano, sulle rive del torrente Tessina che funzionava sia come fonte d’acqua sia come discarica della produzione. In una buona stagione si riuscivano a produrre circa 20 litri di mugolio al giorno.
La produzione ha visto purtroppo la sua conclusione nel novembre del 1936 a causa della mancanza di materia prima.
Impinato vicino al Tessina, Lamosano di Chies d'Alpago
Il taglio del pino mugo infatti non avveniva in maniera sostenibile, tale da poter permettere alla pianta di rinnovarsi in tempo utile. Si tagliava infatti a 50 centimetri da terra perché oltre al mugolio la Società era interessata anche alla vendita della legna.
Nel tentativo di mantenere viva la produzione la Società milanese provò a spostare l’approvvigionamento dalla Val Salatis a Claut in Val Cellina, ma il mugo lì è diverso e inadatto a causa della diversa natura del suolo: in quella zona il terreno poggia su strati di dolomia principale mentre in Val Salatis il terreno d’origine degli strati è di natura calcarea.
Schema dell'impianto (immagine dell'Associazione Culturale di Claut)
[Faghe]
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