Ruderi di Casera Vallazza. Foto da tallulahtrekking.it. L’avvicinamento Quali sono i primi resoconti di risalite delle montagne feltrine? Quali percorsi i pionieristici escursionisti affrontavano un tempo per risalire i “dolci” pendii delle Vette? Il primo resoconto in assoluto a noi giunto è quello di Antonio Tita, erborista veneziano. Si tratta di un testo poco dettagliato risalente al 1713, che si limita ad introdurre l’ampia descrizione riservata dall’autore alle 167 specie vegetali da lui raccolte. Per avere un’idea chiara di cosa volesse dire inerpicarsi nel Settecento sulle Vette Feltrine per i viaggiatori provenienti dalla Pianura Veneta, bisogna leggere il resoconto molto romanzato di Gian Girolamo Zannichelli, altro erborista veneziano mosso dalla volontà di arricchire un erbolario. La sua spedizione iniziò domenica 9 luglio 1724, in compagnia di Pietro Steffanelli e altri quattro uomini stipendiati circa 8,40 lire del tempo per un totale di circa 260 lire in otto giorni.
Nati su Instagram, scriviamo di storia e cultura della provincia di Belluno, avendo cura di dedicarci ad ogni suo territorio, alle sue tradizione e alle sue particolarità locali.