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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

Post 64 - La Scuola Birrai-Maltatori di Feltre

  Allievi a lezione nel primo anno di corso 1951 Allievi nel 1951 in sala cottura Per chi avesse voluto intraprendere la carriera nel settore birrario fra gli anni ‘50 e ‘70, l’unica scelta entro i confini italiani era quella di Feltre. All’interno della Scuola Tecnica Industriale Statale “C. Rizzarda” era infatti ospitato il Corso Professionale per Birrai Maltatori, nato su progetto dell’Ing. Mario Luciani, vertice dell’Industria Dreher-Pedavena e discendente dei fondatori della Fabbrica di Birra Pedavena.  Il corso aveva l’obiettivo di creare manodopera qualificata in loco, senza dover ricorrere alla dipendenza europea. Di durata triennale, era strutturato alternando teoria, all’interno del “Rizzarda”, e pratica, nella Fabbrica di Birra Pedavena. Gli studenti così apprendevano i fondamenti del mestiere, dalle basi su malto d’orzo, acqua, luppolo e lievito ai processi e alle trasformazione nel percorso produttivo della birra. Veniva dedicata poi attenzione anche al come produrre botti

Un anno di ArcheoBelluno

  È passato un anno intero da quando io e il buon Mattia ci siamo trovati in una freddina sera d’agosto per stendere le prime idee di Archeobelluno e pubblicare il primo post, quello su Valmo (Uomo di Mondeval), ora fruibile per l’occasione in versione remastered e molto più completa nel nostro sito. La premessa era stata un viaggio di ritorno dallo scavo nei pressi della Certosa di Vedana, in cui lamentavamo la mancanza di una fonte unitaria che toccasse ad un livello divulgativo ma accurato la cultura della provincia intera. Da lì l'idea di aprire una pagina instagram, al fine di rendere i nostri contenuti più diretti e fruibili, sia per gli abitanti della provincia, sia per tutti coloro che fossero interessati a conoscerla meglio.  Di che titolo ci fregiamo per portare avanti quest’attività? Innanzitutto, della passione che ci porta a studiare e documentarci sulla storia, l’archeologia, l’arte e le usanze locali. Senza questo elemento non ci sarebbe nemmeno motivo per aprire u n

Post 63 - Mondeval de Sora

Ricostruzione del momento di sepoltura dell’uomo di Mondeval. Mauro Cutrona. Introduzione Il sito di Mondeval de Sora, noto in letteratura con la sigla VF1, è uno dei siti preistorici più importanti dell’intero arco alpino. Si trova sull’altopiano di Mondeval, in val Fiorentina, a 2150 m sul livello del mare, chiuso tra i Lastoi de Formin, il monte Corvo Alto, il Becco di Mezzodì e il Col Duro. I siti si trovano sotto due aggetti (ripari sotto roccia) di un masso erratico poco distante dalla Malga di Mondeval. Il riparo di Mondeval. Foto da https://www.intodolomitesblog.com/ Raggiungere il sito non è particolarmente difficile: lo si può fare partendo dal Passo Giau percorrendo il sentiero CAI 436 (Alta via 1) per un’ora di cammino. Il sito è stato scoperto da Vittorino Cazzetta, appassionato locale, e poi scavato dall’Università degli Studi di Ferrara sotto la direzione del prof. Antonio Guerreschi e oggi la prof.ssa Federica Fontana (sempre dell’Università di Ferrara) continua a porta

Post 62 - Bersi un’ombra dalle nostre parti nel Medioevo

Andries Both,  Suonatori ambulanti . Dettaglio. Abbiamo accennato anche nel post 59 all’importanza del vino nella dieta premoderna, che sicuramente costituiva la bevanda principale per tutte le classi sociali anche nel Bellunese. Se ne produceva una considerevole quantità in loco (magari di qualità non eccellente, ma se ne produceva), e il resto veniva importato. Ma vorremmo parlarvi di un fatto inaspettato, perché riguarda una bevanda attualmente per nulla diffusa nel Bellunese e in Italia, e che non ha lasciato traccia nella nostra tradizione: il sidro di mele o pere. Andries Both,  L'ubriaco . Dettaglio. A quanto pare di questa bevanda (che si ottiene facendo fermentare succo di questi frutti) si faceva gran uso nelle nostre zone. O almeno questo lasciano intendere alcune fonti come gli Statuti cittadini di Belluno, giuntici nella loro revisione del 1392. Riportiamo ad esempio questa rubrica riguardante le imposte (dazi) sulle bevande alcoliche: IV, 57: «DE PENA VENDENTIS VINUM