Oggi vi proponiamo un piccolo “excursus” sull’origine di tre toponimi bellunesi, che nel nome conservano il ricordo delle comunità longobarde anticamente presenti sul nostro territorio.
Stiamo parlando di Farra d’Alpago, Farra di Mel e Farra di Feltre.
Nella parlata longobarda il termine “fara” indicava un insieme di uomini o famiglie derivanti da un progenitore comune, che condividevano tra loro dei vincoli di sangue.
Durante i primi anni della dominazione longobarda in Italia, questi gruppi gentilizi costituirono la base per la creazione di piccoli contingenti militari. È risaputo, infatti, che l’occupazione della Penisola venne fatta per “fare”, come risulta dal fatto che ancora oggi esistono centri abitati che portano il nome di Fara o Farra.
Con l’insediamento e l’appropriazione delle terre l’istituto della “fara” sopravvisse, poiché esso tutelava i beni e la vita dei suoi singoli membri dalla più numerosa popolazione latina. I Longobardi che appartenevano ad uno stesso gruppo gentilizio tendevano a stabilirsi su terreni confinanti, a cui spesso diedero il nome della propria “fara”.
Tali insediamenti sorsero perlopiù in luoghi strategici, a presidio della viabilità maggiore o dei centri abitati. Farra d’Alpago si trova non casualmente proprio all’imbocco della Val Belluna, all’incrocio tra due strade provenienti l’una da Vittorio Veneto e l’altra dal Cansiglio. E mentre Farra di Mel dista solo pochi chilometri dal valico sorvegliato dal castello di Zumelle, Farra di Feltre sorge appena a nord della cittadina, oggi inglobata all’interno del centro abitato.
Ed ora, una curiosità. Alcuni si sono chiesti se il toponimo Farenzena possa aver assorbito il termine “fara” e se, di conseguenza, il centro abitato sia sorto dopo lo stanziamento di un contingente longobardo. Tuttavia, nessuna evidenza sembrerebbe confermare questa teoria: l’etimologia di Farenzena resta per ora soltanto un’ipotesi.
[Frency]
Ma chi erano i Longobardi?
Essi erano una popolazione germanica stanziata in Pannonia (attuale Ungheria) dagli inizi del VI secolo. Spinti dall’espansione degli Avari nei Balcani, nel 569 d.C. i Longobardi invasero l’Italia guidati dal loro re Alboino, passando attraverso i valichi alpini del Friuli. La loro occupazione della Penisola non fu né rapida né totale. Tuttavia, essi diedero vita ad un regno esteso su gran parte dell’Italia settentrionale, che sopravvisse sino alla conquista di Carlo Magno nel 774 d.C.
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