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Post 44 – Ca’ Zanna in Ampezzo

In Italiano

In comune di Cortina d’Ampezzo, in località Minel, poco a nord dello Stadio olimpico, si trova un complesso architettonico noto come “Ca’ Zanna”. Salta subito all’occhio per le inconfondibili torri, che lascerebbero immaginare si tratti di un castello medievale diruto, ma per quanto ciò possa avvicinarsi al vero, la sua storia è ben più singolare.

Il castello oggi.

La vicenda ha inizio nel 1696, con il nobile ampezzano Giovanni Maria de Zanna: notaio, mercante, militare, rampollo di una delle famiglie più facoltose del paese, decide di ampliare il suo palazzo dotandolo di torri, mura di cinta e ponte levatoio. Ciò desta nei paesani il timore che brami diventare signore d’Ampezzo, emulando i vicini feudatari tirolesi ma ledendo così la secolare democrazia regoliera. La prova di tale avversione ci giunge dalle delibere comunali: nell’agosto del 1696, il “Pieno et general conseglio”, massimo organo della Magnifica comunità d’Ampezzo, intima al de Zanna di interrompere immediatamente i lavori, considerando “il pregiudicio che puol apportare in futuro alla patria”. Muore così il tentativo, ormai fuori dal tempo, di incastellamento di Giovanni Maria.

Prospettiva delle scuderie.


Ciò non segna tuttavia la fine delle vicende di Ca’ Zanna: nel 1701, su impulso di monsignor Pietro de Zanna, fratello di Giovanni Maria, parte del castello incompiuto viene sfruttata per erigere una cappella gentilizia dedicata alla SS. Trinità. Ancora oggi si può notare il curioso abbinamento della chiesetta neoclassica addossata a un’austera torre tardogotica che, nata come torre angolare del castello, funge oggi da campanile. Restano anche altre vestigia del progetto di Giovanni Maria: una seconda torre, il basamento di una terza e parte del muro di cinta. Il palazzo dei de Zanna fu invece vittima dell’invasione napoleonica del 1809: dopo essere stato saccheggiato venne dato alle fiamme, sicché oggi, inglobate in un’ottocentesca casa ampezzana, ne restano solo le scuderie e il doppio scalone d’ingresso.


Par ladin anpezan 

In Anpezo, inze ra vila de Minel, poco pì in inze del Stadio de ra jaza, l è un grupo de ciaśamente ciamà “Ca' Śana". Se l ede alolo gouja ra tores che no in é de conpagnes, che es podarae fei pensà a un castel medieval desmajonà, ma seanche chesto pode ruà pede l vero, ra so storia r'é tropo pì stragna.


El fato l scomenza del 1696, col nobile anpezan Śan Maria de Śana: nodaro, marcante, melitar, erede de un di scianiei pì sciore d'Anpezo, dezide de slargà fora l so palazo e del fornì de tores, mure a schena e ponte leaduó. Chesto l scoutrisce i so paeśane, che i se spaura che l bramośee de deentà paron d'Anpezo, par i śi drio a ra so vejinanza de nobiles tirolejes, e che manazee ra democrazia de ra Regoles vecia de secui. Ra proa de chesto festide ra me rua da ra cartes de Comun: de agosto del 1696 el “Pien et general conseglio”, orghin pì outo de ra Magnifica comunità d'Anpezo, l ordena che l de Śana el lasce alolo i laore, gouja “il pregiudicio che puol apportare in futuro alla patria". Ra va coscì sbuja ra proa de Śan Maria, beleche fora del so tenpo, de se fei su un castel.

Luigi de Zanna, "Paesaggio. Chiesetta e castello de Zanna".


Ma chesto l no bete fin a ra storia de Ca’ Śana: del 1701, co ra prenta de monsignor Pietro de Śana, fardel de Śan Maria, un toco del castel lascià a meśo l en dorà par fei su na capela de familia dedicada a ra SS. Trinità. Ancora al dì d'ancuoi se po ede l balierno mescedozo de na jejeta neoclasica pornada su par na grea tor tardogotica che, nasciuda par tor da cianton del castel, ra fesc ancuoi da cianpanin. Vanza anche outre murate del projeto de Śan Maria: na seconda tor, el zocol de na terza e un toco di mure a schena. El palazo di de Śana l à invenze premedì r'invajion de Napoleon del 1809: dapò de ese stà pestà su, i é stà dà fo, coscita che ancuoi, betudes inze ‘nze na ciaśa anpezana de l Otozento, res vanza noma ra stales par i caai e ra dopia sciara da śi inze.

Bibliografia

Michele Merlo, Paolo Giacomel e Roberto Papacenna. Storia e arte delle chiese a Cortina d'Ampezzo. Secondo itinerario: il Castel de Zanna e la SS. Trinità di Majon, Union de i Ladis de Anpezo, 2001.

Fonti delle immagini

Prospettiva: libro succitato, pag. 65.
Quadro: Luigi de Zanna. "Paesaggio. Chiesetta e castello de Zanna", olio su tela, nd, Museo Mario Rimoldi, Cortina d'Ampezzo.
Cartolina: Castel de Zanna con Col Rosà, Croda del Beco e Pomagagnon, primo quarto del Novecento, archivio storico fotografico Bandion, Cortina d'Ampezzo (bandion.photo).

[pgbandion]

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