Majolere Valle di San Martino |
Stabilire quante majolere siano presenti nel territorio è difficile: come abbiamo scritto spesso sono erroneamente indicate come “casèra” o, come succede in Agordino, si dovrebbero prendere in considerazione le “baite” o i prati comunali (a Cencenighe), ma l’edificio singolo non fa la majolera, e questo è il discrimine almeno in Valbelluna.
La majolera è un insieme di più strutture, e secondo B. Simonato-Zasio (1995) e G. Zanella (1997) — che si sono basate sull’esempio della Val di Canzoi — la majolera è composta da una casèra e da una stalla-fienile. La casera di dimensioni ridotte è in muratura, costituita di pietra locale legata con calce prodotta in loco: non è raro infatti individuare una calchèra nei pressi del sito.
Majolere sopra Norcen (foto di: @carolina.botter) |
La majolera era necessariamente dotata di una seconda struttura, la stalla-fienile, che si sviluppava su due piani: quello inferiore per il bestiame, e quello superiore adibito a fienile, che fungeva anche da camera da letto per le persone.
Casere Tumitano, Val Canzoi (foto di: @hovistoninavolare) |
In Agordino a differenza di questo complesso di strutture è indicata la presenza di una sola baita, una struttura con base in muratura e parte superiore in legno, e non viene specificata la presenza di ulteriori strutture accessorie, oppure vengono indicati con questo termine i prati ad uso comunale.
Questo post è frutto della collaborazione con il gruppo MUSLA Agordin @muslagordin
[MattIki]
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