Se Pieve è il capoluogo politico del Cadore, spetta a Vigo il ruolo di quello culturale.
Nel cuore del paese sorge uno degli edifici di maggior rilevanza di tutto il Cadore: la cappella di Sant’Orsola. Le sue origini sono antiche, la troviamo infatti già costruita nel 1345: essa destò scalpore al tempo, perché importava i modi delle cappelle private cittadine in un mondo totalmente contadino e di gran lunga più periferico di quanto non sia oggi. Venne commissionata dal ricco possidente locale Ainardo secondo un modello tipico del ‘300: aula unica e volta ogivale. Il tetto si adatta però al contesto locale, con ripidi spioventi a scandole (le tegole lignee) e un’articolata intelaiatura di travi per sostenerne il peso. Il tutto è completato da un campaniletto a vela.
Sulla facciata troviamo un San Cristoforo e una Madonna con Bambino e angeli (entrambi del XIV secolo), e Sant’Orsola in gloria (XVII secolo).
La cappella si trova in una zona di passaggio, circondata da edifici di nullo valore architettonico: ciò si deve a processi di svuotamento e ricostruzione del borgo reiterati nel tempo, sia per cause naturali che demografiche. Si aggiunge a questo la posizione sfavorevole, all’incrocio di più strade irregolari, che hanno ostacolato la pianificazione omogenea dell’abitato attorno a un elemento di valore architettonico così alto.
Consola la presenza, a pochi passi da Sant’Orsola, di ben due altre strutture religiose. La prima è la chiesa della Madonna della Difesa, che venne costruita dagli abitanti nel 1512 come ex voto per lo scampato pericolo dinnanzi alle devastazioni della Guerra di Cambrai perpetrate da Massimiliano I d’Austria. L’architetto è nientemeno che Nicolò Ruopel, maestro carnico realizzatore di svariate chiese in tutto il Cadore. Segue poi, subito di fianco, la pieve di San Martino con l’iconico campanile, edificata nel 1559.
A venerdì per la seconda parte!
[ilCervo]
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