Grum, situato a pochi chilometri a est di Feltre, è un borgo preziosissimo
dal punto di vista storico, in quanto perfetto rappresentante di piccola
comunità rurale autosufficiente. Secoli fa società agricole come quella di Grum
erano estremamente diffuse in tutto il Veneto, ma ora di esse restano poche
testimonianze; l’urbanizzazione massiccia conseguente al boom economico del
secolo scorso ha d’altronde cambiato drasticamente i paesaggi agrari.
Non qui: Grum si è perfettamente conservato, con la
sua villa padronale, i rustici, le case coloniche, la chiesetta cinquecentesca
dedicata a Santo Stefano e gli ampi campi coltivati tutt’intorno. Forte è anche
l’apparato scenografico, trovandosi l’abitato ai piedi delle Vette Feltrine,
all’imbocco della Valle di san Martino.
Tutta la vita di questo minuscolo paese si organizzava attorno alla Villa de’ Mezzàn, costruita nel XVII secolo. Il complesso rappresentava una vera e propria fabbrica agricola, e tutti gli abitanti del borgo erano impiegati nello svolgimento delle più svariate mansioni presso di essa. Una particolarità che rende ancora più interessante il piccolo borgo è il mantenimento del ruolo di azienda agricola della Villa, con un agriturismo, un piccolo museo e un punto ristoro.
La vocazione rurale del luogo è antica, infatti nelle murature degli edifici sono stati trovati cippi confinari romani, testimonianze di una centuriazione; per questo motivo si fa risalire il nome di Grum da “agrum”, campo coltivato.
Un’ultima curiosità: a decorare il perimetro esterno della villa si trova una preziosa cancellata in ferro battuto risalente al 1929, ultima opera del maestro feltrino Carlo Rizzarda.
[ilCervo]
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