concessa da @andreasimonetto |
Nel post 18 abbiamo accennato al fatto che anticamente per motivi difensivi si evitasse di costruire edifici a ridosso delle mura. Questo accorgimento strategico ha lasciato il segno nell’urbanistica delle città europee, e noi ne abbiamo un bell’esempio proprio sotto il naso.
Piazza dei Martiri a Belluno (già Piazza Campedel) è nata proprio così. Gli edifici che la delimitano attualmente lungo il lato sud sono sorti sulle fondamenta delle mura medievali, che, correndo in linea retta, chiudevano questo lato della città. I borghi che si svilupparono fuori dalla cinta dovettero rispettare una certa distanza da questa, e con l’accrescimento urbano delle epoche successive questo ampio spazio rimasto libero divenne appunto una piazza. Avete mai notato che gli edifici sul lato nord (nel tratto che guarda dirimpetto il sito in cui sorgeva il Castello) hanno una facciata stranamente arcuata? Torniamo all’inizio:
Quando nel Pieno Medioevo Belluno aveva l’assetto di una imponente fortezza, le sue difese erano dotate di màngani, un particolare tipo di catapulta il cui tiro utile raggiungeva i 100 metri circa. Per avere campo di tiro libero le autorità disposero che si potesse edificare solo a questa distanza dalle mura: tracciarono quindi delle linee a un raggio di 100 metri come si fa con un compasso.
Nel tracciare una di queste linee si prese come fulcro il Castello, cardine delle difese all’estremità ovest delle mura. Gli edifici che si affacciano sul Campedel dal lato opposto ne ricalcano ancor’oggi il tracciato.
[Nic]
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