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Post 14 - Feltre città murata 1/7

Quante volte passeggiando sul Liston abbiamo fiancheggiato le antiche mura su cui si erge la cittadella? Questo è il primo di una piccola serie di post in cui racconteremo, a chi già non le conosca, le vicende della costruzione della cinta muraria di Feltre. Si tratta di una pagina di storia che, vedrete, nasconde risvolti inaspettati. Ci soffermeremo di volta in volta su alcuni dettagli particolari: ci auguriamo ne esca alla fine un quadro complessivo a tutto tondo, che certo sarà incompleto, ma speriamo suggestivo.

Partiamo dall’inizio, dal tempo della loro costruzione. Sono gli anni Ottanta del ‘400, e Feltre è ben arroccata sul Colle delle Capre, circondata dalle sue mura medievali alte e turrite che la proteggono ormai da secoli. Ma è un’epoca di grande subbuglio in campo militare, e il fulcro della rivoluzione tecnica è rappresentato dal massiccio utilizzo della polvere da sparo.

Gli eserciti europei cominciano a dotarsi di consistenti batterie di armi da fuoco maneggevoli e molto più potenti rispetto a quelle di qualche decennio prima. È una lunga fase di generale sperimentazione: si perfezionano – anche per tentativi – da un lato le artiglierie e dall’altro le fortificazioni, che a queste devono opporsi. Fioriscono gli studi e i trattati sulla materia. Gli architetti, gli ingegneri e i luogotenenti della Serenissima si accorgono che anche a Feltre è importante che le strutture difensive vengano ammodernate (vedremo perché l’attenzione di Venezia cadesse anzi in particolare su questa città).

I lavori si protraggono dal 1489 al 1503. La nuova cinta muraria, la stessa che oggi possiamo osservare, percorre il tracciato della precedente, ma segue un’opposta concezione architettonica: tutto è pensato per meglio assorbire e deviare l’impatto dei proiettili di bombarda e cannone. Alle cortine medievali di spessore contenuto e sviluppate in altezza (di norma 12-14 m) si sostituiscono mura basse a terrapieno; alle torri esili e slanciate, possenti torrioni semicircolari.


[Nic e Sandro]


Foto di @psychoticlime e editing di @giofaghe

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