Pont del Cristo al momento del rinvenimento. |
Il giorno 27 marzo 2007, durante i lavori di realizzazione del paramassi lungo la S. R. Nº 203, in località Pont del Cristo, le maestranze della ditta SIME si accorsero che qualcosa non quadrava: avevano messo in luce un piccolo riparo sotto roccia contenente dei vasi.
Con molta professionalità segnalarono il ritrovamento, e il giorno successivo, il 28 marzo, si presentarono i soci del gruppo archeologico agordino ARCA: G. Fogliata, M. Olivotto, D. Preloran e M. Monastier; fin da subito fu chiara l’importanza del sito.
Nel riparo vi erano tre vasi (di circa venti centimentri di altezza e larghezza). Due di questi erano in frantumi, e uno, che era posto coricato sul lato, integro; quest’ultimo vaso presentava aspetto situliforme (a secchio). Tutti e tre erano privi di decorazione. Fu però attribuita loro, sia da ARCA che dalla dott.ssa Elodia Bianchin Citton, una datazione compresa tra l’età del Bronzo finale e la prima età del Ferro.
Nei giorni successivi al rinvenimento non ci furono ulteriori ritrovamenti. A quel punto l’archeologo F. Cafiero, assieme al geologo M. Olivotto (socio ARCA) e a D. Preloran, constatarono che in antico vi era un piccolo pianoro, con dimensioni tali da non permettere un insediamento stabile, quindi usato come breve tappa da chi percorreva il Canale d’Agordo, probabilmente per le prime forme di transumanza.
Mostra "El Canal de Agort" a cura dell'associazione ARCA. |
Una testimonianza importantissima, che ci racconta come l'agordino fosse abitato anche in periodi così remoti.
Il sito è oggi sepolto dietro il paramassi, i vasi sono stati ricomposti e sono in esposizione al museo minerario di Agordo presso la mostra “El Canal de Agort”.
Bibliografia:
G. Bernardi, 2007 – Marzo 2007: il primo ritrovamento dell’età del Bronzo in Agordino. -notizie-, maggio 2007, 17, Agordo, pp. 11-12.
Immagini
(1) ARCA, dall'articolo citato
(2-3) da Radio Più
[MattIki]
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