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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

Post 201 - Abete rosso

  L’abete rosso è la pianta con cui comunemente si fanno gli alberi di Natale che in questo periodo dell’anno abbiamo ovunque intorno a noi. Se nell’italiano comune si fa spesso confusione tra abeti rossi, abeti bianchi e addirittura tutte le specie della famiglia dei pini, negli idiomi del nostro territorio i termini per indicare le varie specie di conifere sono molto specifici, data l’importanza delle attività forestali nella sua storia. Oggi vogliamo trattare proprio la parola che indica precisamente la specie Picea abies , appunto l’abete rosso. Le varianti di questa parola hanno tutte come antenato comune il latino pìcea . Non nella sua forma femminile però. Nel latino volgare deve aver preso campo una forma maschile *piceum (in caso accusativo), che si è evoluta con la consueta caduta della -M finale e l’apertura di -I- in -E-: *peceu .  Contestualmente la -C- “dura” (di ‘cane’) si è palatalizzata nella -C- “morbida” (di ‘cervo’), su attrazione della vocale -E- che segu...

Post 200 - Le Scuole Gabelli. Una scuola rivoluzionaria per Belluno

  La nascita del Regno d’Italia nel 1861 (l’annessione di Belluno avviene in realtà cinque anni dopo, nel 1866) segna l’inizio di una stagione di interventi nell’ambito delle politiche educative. Nel 1877, con l’avvento della cosiddetta Sinistra storica, è emanata la Legge Coppino, che porta la durata della scuola elementare a cinque anni e introduce l’obbligo scolastico per il primo triennio. Nel 1904 è invece approvata la Legge Orlando, che estende l’obbligo scolastico fino al dodicesimo anno d’età, limitando la durata della scuola elementare a quattro anni ma introducendo al contempo il “corso popolare”, una sorta di scuola di avviamento professionale della durata di un biennio (da svolgersi dopo il quadriennio elementare) al termine della quale si otteneva la licenza elementare. La Legge rende obbligatoria l’istituzione del corso popolare in tutti i comuni con popolazione superiore ai 4.000 abitanti. Le novità legislative dell’Italia postunitaria mettono in luce le carenze stru...

Post 199 - Giulio Doglioni, medico bellunese nell’Oriente del ‘500

In questo post vi raccontiamo qualcosa di Giulio Doglioni, a dimostrazione di come anche persone nate in aree periferiche, come il Bellunese, viaggiassero e ricoprissero ruoli di prestigio in territori lontani per il mondo di allora. Un mondo a volte più moderno di quanto immaginiamo. Giulio Doglioni nasce a Belluno negli anni ’10 del ’500. Sebbene la sua origine familiare e la sua prima formazione culturale non siano note, sappiamo che studia medicina all’Università di Padova (cosa non da poco). Ancora studente, viene menzionato tra gli explicatores libri tertii Avicennae e completa il suo percorso di studi medici con la laurea nel 1547. Da quel momento Doglioni risulta presente all’università in qualità di professore di medicina. Foto 1 - Ritratto di Giulio Doglioni, 1590/1610, Seminario Gregoriano di Belluno Da questo momento le notizie sulla sua vita sono più numerose e avvincenti, anche se legate unicamente alla testimonianza del concittadino Pierio Vleriano, che paragona la sua ...