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Visualizzazione dei post da dicembre, 2023

POST 165 - Bada a come parli! "Neve"

  In occasione delle feste di fine anno, continuiamo la nostra rubrica di linguistica “Bada a come parli!” con una parola tipica del periodo invernale: la neve (arriverà mai?!). Così tipica dell’ambiente montano, come vedremo, essa ha un sacco di varianti diverse nelle varie valli bellunesi! Nelle numerose varietà romanze (=derivate dal latino) della nostra Provincia, la parola mantiene la stessa etimologia della sua versione italiana arrivando direttamente dal latino “NIVEM” (accusativo). Da qui, l’albero evolutivo si ramifica (lo vedete rappresentato in figura).  Il primo passaggio, comune a tutte le varianti, è la caduta della -M finale (che sparisce quindi), mentre la -I- (essendo Ĭ breve) diviene una -E-. E fin qui l’evoluzione è identica a quella avvenuta in italiano, “neve”, dove la parola si è conservata tale.  Molto interessante è notare che la parola (femminile in latino) nelle varietà ladine cadorine e a volte nel veneto bellunese cambia di genere e diventa maschile. Com’è t

Post 164 - Antonio Lazzarini a Valle di Cadore

Nel post 162 abbiamo approfondito la figura di Gaspare Diziani,  pittore bellunese tra i più noti. Non si può dire altrettanto per un’altra personalità menzionata nella stessa sede, ovvero quella del primo maestro dell’artista, Antonio Lazzarini.  Lazzarini nasce a Belluno probabilmente nel 1672. Non ci è nota la data precisa di nascita, mentre è stata rinvenuta quella di battesimo, fissata al 16 giugno di quell’anno. Mentre con Diziani siamo di fronte a una personalità assolutamente permeabile alle novità artistiche e che riesce a mutare i propri modi nel corso del tempo, lo stesso non si può dire per Lazzarini. Per quasi tutta la vita manterrà dei modi molto conservatori, rifacendosi in primis a quel Francesco Frigimelica che dominò l’arte bellunese tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII. Probabilmente frequentò la bottega di Agostino Ridolfi, artista che – seguito l’ambito dei tenebrosi a Venezia – ritornò tra i monti con questo nuovo stile pittorico. La costante dell’esalta

Post 163 - Alle origini dell’occhialeria cadorina

  Situato tra le valli montane delle Dolomiti bellunesi, il Cadore ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo e nella crescita dell'industria degli occhiali. Gli occhiali, e in particolare le lenti oftalmiche, nascono probabilmente a Venezia attorno al 1300,  come attestano i Capitolari Veneziani , e più precisamente lo statuto dell’arte dei cristallieri , grazie all’intuito di un semplice artigiano vetraio. Quest’oggetto, che oggi tutti conosciamo e indossiamo, è frutto di una storia travagliata: per secoli infatti, in un ambiente culturale come quello del tardo medioevo e della prima età moderna, non fu univocamente considerato per la splendida invenzione che è, ma venne localmente mal visto e, e addirittura il suo uso associato a figure demoniache ed anticristiane .  Safilo Calalzo di Cadore prima sede Pian piano, grazie agli sviluppi dell’ottica scientifica nel tardo medioevo, l’uso degli occhiali cominciò gradualmente a diffondersi tra le élites economiche e culturali, causa l’