Il Sass de San Martìn e il Castèl Gordìn, di cui si è parlato nel Post 99, vissero una lunga e tortuosa fase di scontri, seguita da una nuova fase di rinnovamento e successivamente di abbandono graduale, che ebbe il suo culmine alle fine del Settecento, quando la viabilità fu modificata con la costruzione del Ponte dei Castèi. Non finisce però qui la storia, perché il sito fortificato tornò al centro delle attenzioni all’indomani dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia, nel 1866. Fu dopo questo processo di transizione ed unificazione territoriale che la valenza strategica e militare dell’area fu rivalutata e presa in considerazione dal neonato Regno d’Italia, con funzione anti-austriaca. A partire da quella data infatti l’attività militare italiana lungo i confini con l’Austria si intensificò fino a raggiungere ritmi frenetici tra la fine del XIX secolo e l’inizio del successivo, non solo con manovre, esercitazioni e rilievi topografici, ma anche e soprattutto con la costruzione
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