5 aprile 1910 - 28 giugno 1992. Silvio Guarnieri fu molte cose nella sua vita. Intellettuale organico del Partito Comunista Italiano, accademico, critico letterario, direttore di istituti di cultura italiana all’estero, preside, professore, scrittore. In questa identità sfaccettata l’unica cosa che rimane salda è il profondo amore per Feltre. La città e il suo territorio si trasformano, nei libri come nell’esperienza dell’autore, così come cambia il rapporto tra l’autore e gli abitanti. L’obiettivo delle opere di Guarnieri muta, passando da denuncia sociale negli anni ‘50/‘60, a raccolta, salvataggio della memoria e ricerca attraverso gli strumenti della letteratura di soluzioni per non perdere la propria specificità negli anni ‘70/‘80. L’autore si fa sempre testimone attento e riflessivo, quasi con premura raccoglie il più possibile della realtà perché tutto venga salvato, perché nulla si perda. Non è però mero cronista: ogni frammento del reale passa al vaglio della morale, di una v
Nati su Instagram, scriviamo di storia e cultura della provincia di Belluno, avendo cura di dedicarci ad ogni suo territorio, alle sue tradizione e alle sue particolarità locali.