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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Post 83 - La memoria del Lager di Bolzano

«Stupore. Un muro di mattoni che non giunge al soffitto ci separa dall’altro locale. Tra il muro e il soffitto vi è il filo spinato. Vediamo ad uno ad uno spuntare oltre il muro ed aggrapparsi al filo spinato gli uomini. Non se ne intuisce l’età, teste lucide, magri, s’intravedono appena. Sono muti. Prima 10, poi 20, 30, 60, 100. Immobili restano a bocca aperta, sembrano cadaveri ergersi dalle bare: è effetto della poca luce e della testa rapata». Descrive così Gino Dell'Olio le impressioni della notte del 6 ottobre ‘44 nel diario della prigionia. A Feltre il 3 ottobre 1944 circa mille persone vengono prelevate dalle proprie case e trasportate nel cortile della Metallurgica. Molti vengono rilasciati, altri portati al Cinema Italia per un’ulteriore selezione. Partiranno in 114 il 4 ottobre. Lo stesso giorno, tre partigiani vengono impiccati davanti a Porta Imperiale.  Il Campo di Bolzano, a Gries, era attivo da luglio ‘44. Arrivò a ospitare fino a 4.000 prigionieri contemporaneament

Post 82 - Gli squeri e la montagna

  Cosa c’è di più veneziano di uno squero? Per chi non fosse avvezzo ai termini e alla cultura della città lagunare, uno “squero” è un piccolo cantiere navale, solitamente a conduzione familiare. Un tempo l’intera città era costellata da queste industriose officine che, in alcuni casi, creavano il paesaggio tipico dei canali più interni o secondari. Ancora attivi in gran numero all’inizio del secolo scorso, ne restano aperti ai giorni nostri soltanto tre, tra cui il ben conosciuto e instagrammato squero di San Trovaso. Campo di S. Francesco della Vigna nella mappa di Ludovico Ughi, 1729. La parte che si affacciava in laguna costituiva il "Campo dei Cadorini". La stessa area ma in veduta aerea di Venezia di Ludovico Furlanetto (1770 circa). Il dubbio è legittimo: c’entra davvero il Bellunese in tutto questo? Ebbene sì, considerando che l’apporto delle nostre maestranze fu decisivo per lo sviluppo delle imbarcazioni veneziane. Tra il 1404 e il 1426 la Serenissima espande i prop

Post 81 - La collezione Nasci - Franzoia

  Prima sala espositiva della Collezione Nasci Franzoia - dal catalogo ‘‘ Silvana Editoriale, Vetri Veneziani. La Collezione Nasci - Franzoia’’ La collezione di vetri muranesi Nasci - Franzoia è frutto di oltre trent’anni di passione e personale raccolta da parte degli omonimi coniugi e trova ora sede all’ultimo piano della Galleria Carlo Rizzarda a Feltre. Lo stesso Ferruccio Franzoia, già artefice dell’assetto espositivo del museo nel 2000, ha curato l’allestimento permanente attingendo alle proprie emozioni e al proprio gusto personale, fornendo al visitatore un percorso meravigliosamente ricco di trasparenze e vivaci cromie. Questa collezione è in perfetta continuità con la collezione originale lasciata in eredità alla città di Feltre da parte di Carlo Rizzarda: numerose sue opere in pesante ferro battuto venivano integrate dal leggero vetro soffiato proveniente dalle manifatture muranesi. Inoltre, è possibile ammirare nella Pinacoteca della Galleria dei rarissimi manufatti vitrei