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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Post 38 – Il Sas del Diàol, a Facen

  Oggi vi parliamo di un misterioso masso inciso!  Si chiama “ Sas di Pirulava ” o più notoriamente “ Sas del Diaol ”, ed è stato scoperto da Candido Greco nel 1977, studioso che ci ha fornito la prima descrizione delle incisioni presenti. Il masso è di dimensioni di circa 90 x 110 cm ed è leggibile solo nella faccia orientata verso sud-est. Presenta una decina di segni a forma di croce, di cui tre che poggiano su dei cerchi contenenti altre croci di dimensioni minori e quella che sembra una lettera “A”. Greco interpreta le iscrizioni come simboli preromani, individuando dei numeri etruschi dei quali i Reti si sarebbero serviti per misurare le libbre di fieno tagliato in loco. Inoltre altri simboli parrebbero legati al culto di Mitra.  Nelle note del testo, inoltre, vengono presentati a titolo esemplificativo e comparativo ulteriori massi che riportano croci incise, ma dotati anche di coppelle. Un appunto: nel testo si fa riferimento a questo masso come quello che secondo la leggenda s

Post 37 - La "fea de Lamon"

La pecora di razza Lamon, chiamata in dialetto la “ fea de Lamon” , era in passato molto diffusa negli attuali Veneto, Trentino e Friuli. Data la sua stazza veniva allevata non solo per la produzione di lana e latte, ma anche per la sua carne. Inoltre essendo un animale molto resistente era adatta alla transumanza, che prevede lo spostamento delle greggi dai pascoli in pianura agli alpeggi estivi. L’abbandono di questa pratica nel corso del secolo scorso ha determinato la riduzione drastica della popolazione della “ fea de Lamon” , che è passata da circa diecimila capi nel 1960 a meno di trecento nei primi anni Duemila.  Per la sua triplice utilità la pecora ricopriva in passato un ruolo fondamentale nell’economia delle comunità montane. Si ha testimonianza scritta di tale importanza fin dal Medioevo. Negli statuti della Regola di Lamon l’argomento principale è per l’appunto l’organizzazione dell’allevamento ovino e l’utilizzo dei pascoli comuni. Queste norme furono messe per iscritto

Post 36 - La ex manifattura

1906. Alcuni nobili feltrini acquistano i ruderi di un filatoio e di una tintoria, poco prima del borgo Tezze. Su quei terreni -e utilizzando le acque del Colmeda- sorse una nuova industria, una rarità per l’epoca e per la zona. La “Fabbrica di Ricami” a Macchina Feltre comincia i lavori nel 1908, pizzi e merletti industriali di altissima qualità che tre anni dopo frutteranno la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Torino. La produzione viene interrotta dall’invasione austro-ungarica, che trasforma la fabbrica in un ospedale da campo, con requisizione dei macchinari.