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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Post 5 - Il calice del Diacono Orso

Quello che vedete in fotografia è uno dei più antichi e affascinanti reperti esposti al Museo Diocesano di Belluno Feltre. Si tratta di un calice ministeriale in argento lavorato al tornio e ribattuto poi a martello, come è evidente dalle tracce lungo il fusto. Due elementi particolarmente interessanti sono il nodo (di gusto bizantino) in cui lo stelo si rigonfia congiungendosi con la coppa e l’iscrizione che corre lungo il bordo superiore: †DE·DONIS·DEI·URSUS·DIACONUS·SANCTO·PETRO·ET·SANCTO·PAULO·OPTULIT Si tratta quindi di un dono offerto ai santi Pietro e Paolo da un diacono di nome Orso vissuto, se la datazione del calice è corretta, nel VI secolo. Un tesoro di grande valore, che dovette essere accuratamente nascosto più volte nei momenti di pericolo: così accadde durante l’invasione austriaca tra il 1917 e il 1918 e un ventennio dopo, nel periodo 1940-1945. Non furono però queste le prime occasioni in cui il calice dovette essere nascosto se, nel 1836 Pietro Piasente lo ritrovò in

Post 4 - Un abitato a Villa di Valle di Cadore

Tra il 1960 e il 1966, la Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto, apri uno scavo sulla sinistra del torrente Rusecco. Da questo scavo emersero 2 edifici con mura in pietrame di 60 cm di spessore. Il primo edifico (A) aveva un grande vano di 9x9 metri, il pavimento era in malta battuta su ciottoli, originariamente coperto da un mosaico. Da questo edificio provengono diversi frammenti di vetro, tra cui quelli di una coppetta costolata (zarte Rippenschale) databile al I sec. d.C.. Il secondo edificio (B) aveva un ambiente di 15x11 metri; la pavimentazione era analoga, però le pareti erano affrescate con decorazioni floreali (un esempio è la rosa della foto 4). Le strutture sono inquadrabili tra il I e il II secolo d.C.. Immagini e bibliografia da: C. Casagrande, 2013 - L'età romana. In (a cura di) P. Conte - Belluno. Storia di una provincia dolomitica. Vol. 1, Belluno, pp 217-319. L. Alpago-Novello, 1998 - L'età romana nella provincia di Belluno. Cariverona, Verona. [Ma

Post 3 - Belluno tresure

Siete mai stati al British Museum? Arrivare nella sezione medievale e ritrovarsi davanti all'etichetta "From Belluno" lascia spaesati e stupiti. La scoperta è avvenuta nella seconda metà del 1800, e l'insieme di materiali è stato acquistato da Augustus Frank, curatore del British Museum, dove i reperti arriveranno nel 1897. L'insieme di oggetti in oro proviene da una necropoli longobarda nei dintorni di Belluno e faceva parte di un corredo femminile datata tra la fine del VI e l'inizio del VII secolo d.C. Il tesoretto è composto di sette manufatti, tra questi spicca la fibula a disco in oro con cloisonné di granati rossi; una spilla in oro con estremità a forma di mano; delle perline in oro e tre croci auree, un anello in oro, queste erano poste sopra il sudario, sono tipiche delle sepolture di longobardi cristianizzati. Insomma un tesoretto longobardo di tutto rispetto. Se capitate a Londra, mi raccomando, fate un salto a vedere il tesoretto di Belluno. Le fo

Post 2 - La spada ritrovata

Nel 2012 il sig. Grazioli di Feltre, durante una escursione lungo il Piave nei pressi della Riserva Naturale del Vincheto di Celarda , rinvenne fortuitamente una spada in bronzo, una volta consegnata agli uffici dei musei civici di Feltre, venne eseguito un restauro conservativo e si avviarono vari studi per comprenderne la storia da parte della Soprintendenza del Veneto. La spada risale alla fine del II millennio a.C. in una fase tra l'età del Bronzo recente e finale; la spada è lunga 61 cm e la parte del codolo sembra essere stata riparata. Confrontando la tipologia si è compreso che gli artigiani che la realizzarono erano dell'areale sud-alpino e presero a modello le tipologie dell'areale centro europeo. La sua posizione in origine doveva essere proprio nelle acque del Piave, come offerta. I rinvenimenti di spade nei corsi d'acqua, spesso in zone di guado, sono associate alla presenza di una élite guerriera in loco e pare che l'abbandono dell'uso del mettere

Post 1 - Valmo di Mondeval

Benvenuti nella pagina ArcheoBelluno, siamo un gruppo di studenti e appassionati di archeologia e storia locale. Con questa pagina vorremmo farvi conoscere le curiosità della nostra provincia (Belluno), in maniera semplice e diretta. Nel primo post vi portiamo nella conca di Mondeval, dove è stato rinvenuto dall'appassionato Vittorino Cazzetta Valmo, un cacciatore mesolitico (7500 anni fa) sepolto in un riparo sotto masso erratico (trasportato dai ghiacci pleistocenici). Valmo era accompagnato da un kit per l'accensione del fuoco, un kit di scheggiatura rapida ed era avvolto da un sudario in pelle chiuso da tre grandi lami di selce. Oggi lo si può vedere al museo di Selva di Cadore, dove sono in esposizione tutti i manufatti trovati nel sito, dai microliti (strumenti di selce grandi pochi millimetri) ai resti animali sia come resti di pasto che come strumenti. Di recente nella conca di Mondeval è stata aggiunta della cartellonistica nei pressi del sito. Per il post di Instagram